giorno due - tappa uno: campagna libera

Ed eccoci nelle prime ore della mattina di nuovo in mezzo alle paludi di Comacchio: il posto è il medesimo di ieri sera ma sembra completamente diverso, sarà la luce che arriva da un'altra direzione, sarà che la densità di volatili presenti è a dir poco quadruplicata, sia in numero che in varietà!.
Qui a fianco un totano zampegialle minore, abbastanza simile al piro piro boschereccio se non fosse  per collo e petto che hanno colori più bruniti, mentre qua sono più grigi e con le striature più definite.

Più facili da identificare le volpoche, anello di congiunzione tra anatra e oca con la bizzarra abitudine di nidificare in tane abbandonate di volpe.
Lungo le strade di congiunzione si aggira affamato l'airone guardabuoi, concentrato com'è nella sua attività di sopravvivenza non mi sente nemmeno arrivare e continua imperterrito a cercare la sua colazione. 
E questo è il piro piro boschereccio, con la macchiettatura sul collo più brunita e più intensa e la striscia scura dietro all'occhio più marcata rispetto al totano di sopra.
Certo è che l'identificazione tra queste due specie non è facile, anche Merlin Id, applicazione per smartphone fantastica per questo genere di attività, non si sa decidere tra le due tipologie di limicolo.






Nelle due foto successive abbiamo un piro piro boschereccio sicuro!


La pavoncella invece è unica nel suo aspetto, ben riconoscibile anche da distanza grazie al suo ciuffo spavaldo sempre puntato verso l'alto che adorna il retro del suo capo.
Qui invece abbiamo un corriere grosso che, a dispetto del nome, non è poi così grande e di sicuro non è facile da vedere, perdendosi dietro a piccoli cumuli di terra in mezzo a spazi tanto grandi.
Sotto lo vediamo in compagnia di un piro piro boschereccio, per avere idea delle dimensioni.(stiamo parlando di 18 cm circa, dalla punta del becco alla punta della coda).


E questo è il combattente maschio, con le piume scure sul collo che fanno parte del suo corredo riproduttivo, purtroppo chiuso in questo momento.

Altro limicolo di dimensioni comparabili al combattente, il totano moro, appare meno sociale rispetto ai piro piro che stanno spesso tutti assieme, mente qui si trovano esemplari solitari ben distanti gli uni dagli altri.


Qui il nostro totano moro incontra un mignattaio, di gran lunga più grande di tutti i limicoli della zona, d'altro canto lui è della stessa famiglia degli ibis



E se ad un'occhiata veloce sembra un grosso sgorbio nero, ecco che non appena la luce colpisce le sue piume con la giusta angolazione, si rivela in una seria di molteplici colori cangianti.



Continuando la passeggiata in compagnia del nostro totano moro incontriamo di nuovo un combattente.



 
Questa volta non ho raggruppato le fotografie per tipologia di volatile, come faccio di solito, ma in puro ordine cronologico, perché sebbene la specie è la stessa, l'animale non lo è, in questo modo forse riesco a far capire la grande quantità di avifauna presenti in quest'area fantastica.
Muovendomi ancora incontro così un mignattaio che si offre con un'angolazione completamente diversa di illuminazione, mostrando come il becco sia meno scuro di quello che sembra normalmente.


Questa garzetta è lontana ma mi piace l'inquadratura, vederla spuntare tra i fiori fa un bell'effetto, in più una brezza nemmeno poi così leggera le scompiglia le piume sul capo.

Gira e rigira, insistendo un po', si riesce anche ad avvicinarsi abbastanza alle pavoncelle che sono forse tra le più sensibili a spostarsi lontano dal ciglio delle stradine non appena scorgono un qualche movimento.
L'ibis sacro usa il suo immenso becco ricurvo per dedicarsi alla pulizia profonda del suo piumaggio.


Mentre la pavoncella torna indietro in volo, puntando rumorosamente verso la zona dove mi trovo.


A terra, una sgarza ciuffetto, si muove guardinga, è in caccia, ha in mente una preda ben precisa, non è qui per caso, si vede come punta con malcelato interesse una zona ben precisa dell'isolotto che sta di fronte a me.
E poco lontano si posa la pavoncella, è evidente che ce l'ha con la sgarza ciuffetto... così evidente che...



... che mentre mi distraggo a guardare che cosa diavolo sta mangiando questo airone guardabuoi...
... la pavoncella si rialza in volo e carica dall'alta la sgarza ciuffetto costringendola a reagire prima e ad allontanarsi dalla zona poi. 
Bisogna ammettere che la garzetta non l'ha presa proprio bene!!


Dopo un po' torna la calma, anche se la pavoncella ha un bel daffare ad allontanare tutti, persino i combattenti.


Questo esemplare in alimentazione è invece in una zona tranquilla, inizialmente mi guarda un po' storto ma poi continua a nutrirsi imperterrito.




Qui sopra si nota la differenza tra il maschio con le piume nere sul collo e la femmina che su collo e petto ha colori più tenui. La macchiettatura sulle ali è invece identica e aiuta molto a distinguerlo dai piro piro.

Qui nuovo incontro con un totano moro, la macchiettatura chiara sul suo piumaggio è molto evidente.


Il predatore più grande della zona è l'ibis sacro, qui colto mentre defeca tranquillamente ed abbondantemente.
Come si dice: "chi ben mangia, ben caga" 


Ed infatti eccolo con il lungo becco a falce a perlustrare insistentemente l'allagato.








Più elegante e fine il caliere d'Italia se la canta in solitaria, rilassandosi su una zampa sola come fanno i trampolieri.



Altra zona, ennesimo mignattaio, questa volta intento a perlustrare il fondo. Qui a fianco un adulto in abito non riproduttivo mentre sotto uno in abito riproduttivo, si nota il piumaggio di collo e capo più intensi e lucidi e la vistosa V bianca a delimitare i bordi del becco separandolo visivamente dal resto del capo.
Dietro al nostro mignattaio, sfocata sul fondo, appare una beccaccia di mare.
 
... e non è da sola... behhh, è primavera, la stagione degli accoppiamenti... e... ci danno dentro!!!





La mattinata sta volgendo al termine, il sole comincia ad essere forte e gli animali si muovono meno, mentre molti spariscono laddove la vegetazione è più folta.


Così salto l'ultimo gruppo di mignattai e vado a cercare altrove qualcosa di interessante. 

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