giorno due - tappe due, tre e quattro: lido di volano, valle Mandriole, pialassa Baiona
Con la varietà infinita vista poco prima, mi dirigo verso nord, verso il lido di Volano. Non so bene cosa aspettarmi in realtà, ma ci sono vaste aree umide indicate come zone di presenza di limicoli e sterne.
La verità è che, per chi non è della zona, è difficile persino trovare gli accessi per arrivare sui bordi di queste zone umide che restano inaccessibili se non in prossimità della torre della finanza, all'ingresso dell'abitato del Lido di Volano.
La verità è che, per chi non è della zona, è difficile persino trovare gli accessi per arrivare sui bordi di queste zone umide che restano inaccessibili se non in prossimità della torre della finanza, all'ingresso dell'abitato del Lido di Volano.
Di fianco al ponte un piccolo gruppo di fenicotteri rosa cattura la mia attenzione. Mi fermo e tra la vegetazione ripariale scorgo una marzaoila, la seguo per un po' sperando di riuscire ad avvicinarmi per fare una bella foto ma purtroppo il sentiero finisce e lei sparisce tra le canne.
Almeno i fenicotteri rosa restano fermi, in modo da poter scegliere con cura quello che è meglio esposto al sole e che offre il suo profilo migliore.
Almeno i fenicotteri rosa restano fermi, in modo da poter scegliere con cura quello che è meglio esposto al sole e che offre il suo profilo migliore.
Lascio questa valle cercando di tenere sempre sott'occhio la laguna ma non si vede niente muoversi, anche forse per via dell'ora dato che ormai mezzogiorno è passato da un bel po'.
Salto completamente a sud delle valli di Comacchio per fare una capatina a valle Mandriole. Sbaglio completamente l'ingresso per la torretta nord che poi riesco a beccare tornando indietro mentre poi l'uscita per la torretta sud proprio non riesco a trovarla, la vedrò poi, nel ritorno dopo essere stato a pialassa Baiona.
Alla torretta nord trovo una vegetazione molto rigogliosa, il prato è per fortuna ben tenuto e ci si muove senza problemi, ma la vegetazione rende impossibile scorgere l'usignolo che sento ripetutamente cantare.
Tra le canne due libellule mi ricordano che la stagione ... behh, sempre quella è, non è cambiata da ieri.
Alla torretta nord trovo una vegetazione molto rigogliosa, il prato è per fortuna ben tenuto e ci si muove senza problemi, ma la vegetazione rende impossibile scorgere l'usignolo che sento ripetutamente cantare.
Tra le canne due libellule mi ricordano che la stagione ... behh, sempre quella è, non è cambiata da ieri.
Dalla torretta, molto alta, guardando verso gli ampi spazi d'acqua, scorgo un airone cenerino che subito si invola.
Lascio valle Mandriole e mi dirigo nella zona della pialassa Baiona, altro specchio ampissimo d'acqua ben separata dal mare.
Avanzo per un bel po' lungo la strada ma non vedo nulla che catturi la mia attenzione, il pomeriggio è ormai inoltrato e qualcosa dovrebbe pur cominciare a rimettersi in moto, fa caldo ma non è estate!
Lungo una piccola stradina sterrata che entra verso una zona di casupole dei pescatori ecco che effettivamente non è estate: entrato seguendo una garzetta, è invece una coppia di cavalieri d'Italia a catturare la mia attenzione.
Lasciamoli fare e concentriamoci sulla garzetta che non gradisce le mie attenzioni e si allontana con un battito d'ali.
Poi però ci ripensa e decide di tornare verso di me e mettersi a pattugliare le acque muovendosi avanti e indietro proprio davanti ai miei occhi, a distanza decisamente ravvicinata.
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