giorno uno - tappa quattro: campagna libera

... e così Marianna mi disse: "vai dietro al supermercato, seguimi, ti ci guido io..."
e così mi si è aperto il vero scrigno segreto delle valli di Comacchio, quello che o te lo dice qualcuno del posto, oppure puoi passare la vita a sognarlo, un posto così, senza vederlo mai.
Distese di terra appena coperta da acqua, vegetazione rada o assente, in certe zone, folta e protettiva in altre. 
Questo da modo agli animali di avere sia ampie zone dove nutrirsi che grandi anfratti dove nascondersi.
In queste ore serali la specie di gran lunga più diffusa è il piro piro piccolo, con le sue tibie particolarmente corte e il corpo a pera con la coda visibilmente più lunga delle ali.

Più grande, sebbene strutturalmente simile, dai colori più scuri e del piumaggio maculato ma ben definito, anche il combattente passeggia tranquillo nella palude.


Questo è il paradiso dei limoli e così eccone un altro: il piro piro boschereccio, in pausa migratoria poiché da noi non è nidificante (a differenza del piro piro piccolo).


Si fa sera e mi aspettano all'albergo per il check-in.
Sebbene di luce ce ne sia ancora molta devo a malincuore andarmene. Tanto domani è un altro giorno e potrò recarmici la mattina.
Nell'andarmene un marangone minore ben illuminato dai raggi del tramonto mi saluta dal suo posatoio.
Arrivato a porto Garibaldi dove vado a dormire, mi saluta uno stormo immenso di fenicotteri rosa, diretti verso il mare... chissà dove vanno a dormire loro?!?!?


 

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