La Rupe


Pochi passi tra gli alberi ormai spogli alla Rupe per capire che questo è il regno delle cince: cinciarella, cinciallegra, cincia bigia e codibugnolo, a gruppetti saltellano tra i rami con il loro vociare coperto dallo sciabordio del Noce.

Più in basso, invece, a pochi centimetri dal suolo, nascosti tra gli accumuli di foglie, saltellano pochi e silenziosi scriccioli







Ma come sempre la mia ricerca è centrata sui due principi dei torrenti: il merlo acquaiolo e il martin pescatore.

Il martin pescatore è il solito missile, passato è passato, m a non si è fermato, se n'è andato oltre proseguendo lungo le sponde del fiume.
Più fortunato l'incontro con il merlo acquaiolo che, si è fermato su degli arbusti sporgenti distanti circa 3 metri dalla riva e lì, intento a cacciare, si è lasciato fotografare anche se da posizione non proprio favorevole.




Insistente la presenza del picchio verde anche se è più la sua voce forte a fanti sentire che non la sua macchia rossa a farsi vedere! Lo si sente cantare spesso, lo si vede poco e quelle poche volte si trova in alto, molto in alto.
Catturano l'attenzione due anatidi dal becco rosa e dal piumaggio essenzialmente bianco, degli ibridi difficili da decifrare.



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