Riprova, sarai più fortunato... ma anche no... :(

Il titolo già dice tutto, sono tornato alla Rupe pieno di speranze, vista la chiara localizzazione del martin pescatore effettuata nell'uscita precedente, di portare a casa uno scatto decente del missile blu elettrico... invece anche questa volta nulla, visto, rivisto, ma sempre in volo velocissimo e lontano, inutile anche solo pensre di fotografarlo in quella situazione.
E allora accontentiamoci del suo sosia arboricolo, che certo non si può definire confidente, ma almeno si avvicina qualcosina di più, specie in questa stagione riproduttiva in cui, in canto, basta ci siano un paio di esemplari che si rincorrono per perdere un po' della sana prudenza.
Come si vede dalle foto, che immortalano soprattutto il ventre, è ben sceso più vicino del solito ma stando comunque sempre sufficientemente in alto, nessun colpo di testa eccessivo per il nostro colorato pennuto.







La giornata non è per nulla fruttuosa, i picchi rossi e verdi se ne stanno a distanza, si sentono i canti ma non si avvicinano.
L'airone cenerino passa in controluce, mostrando la sua imponenete sagoma nera, diretto al solito posatoio verso la parte più aperta del noce, sempre solitario, mai vista una coppia di cenerini, eppure a volte lo si vede passare con dei rami nel becco, come se fosse intento a costruire un nido. 

Scendendo giù verso Zambana vecchia, quando il biotopo finisce e lo spazio si allarga per consentire le coltivazioni, su, sulle rocce, localizzo un terzetto di gheppi che svolazzano e si posano: sono in alto e usano le sporgenze del crinale come base d'appoggio, eleganti e lontani, non si mostrano nella caratteristica posa dello spirito santo, evidentemente non sono in caccia.

Lungo il noce una solitaria oca grigia, niente anelli, niente identificazione... un esemplare rimasto indietro durante la migrazione verso nord o scappato da qualche allevamento? Può anche essere una delle oche dei laghi dell'alta valsugana che si è spinta in perlustrazione più lontano: stanno diventando sin trippo numerose, soprattutto sul Pudro che sta soffrendo forse troppo la loro chiassosa presenza, quindi potrebbe essere che cerchino posti diversi da colonizzare. Non avendo marcatori ogni ipotesi è plausibile.


Non solo i pennuti sentono la primavera, questa è anche, anzi, alla Rupe è soprattutto, la stagione riproduttiva dell'ululone dal ventre giallo, anfibio che è il simbolo del biotopo. In verità mi aspettavo un gracidare assordante... invece c'erano pochi maschi convinti del loro ruolo. Non credo la stagione sia già finita, solo il sabato prima non c'era nemmeno sentore, forse solo un inizio timido.

Nell'andare via scorgo un po' di movimento "bianco" di grandi dimensioni nel Noce, mi fermo in una piazzola e scendo al volo, convinto si tratti di ardeidi, invece sono "solo" due gabbiani reali che si allontanano prima del mio avvicinamento. Deluso torno verso la macchina e la mia attenzione viene catturata da due ballerine che si posano sui sassi lasciati scoperti dal Noce ben più basso del solito. tempo per un'ultima foto e si torna a casa.





 

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