"lago" di Brusche
Il Lago di Brusche un lago non è, è "solo" lo slargo del Piave a monte della diga che a Brusche consente l'attraversamento del fiume, sostituendo per la viabilità ordinaria il vecchio ponte romano ricostruito dopo la seconda guerra mondiale e adibito ora a sola ciclo-pedonale.
Non c'è molto spazio per passeggiate lungo il margine, i due punti di osservazione sono uno alla partenza e uno all'arrivo del ponte, mentre i volatili si tengono bene in centro, giusto per complicare un po' le cose.
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Questo ammassamento non rende ancora sufficientemente bene l'idea della quantità di volatili presenti: l'airone cenerino condivide gli spazi con una moltitudine infinita o quasi di germani reali mentre poco più a valle si trova un gruppo misto di tuffetti vociferi e svassi piccoli silenziosi.
L'unico gruppo che, staccandosi dal centro del fiume si avvicina alla riva è quello delle morette
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Ma basta posizionarsi un po' meglio e puntare l'obiettivo per causarne la fuga repentina verso il centro dell'ampio spiazzo d'acqua.
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Sugli alberi spogli si rincorre un piccolo gruppetto di tre codibugnoli mentre le cornacchie grigie non disdegnano di usare i cavi dell'alta tensione come posatoio per dominare dall'alto l'intero lago.
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Saltuariamente qualche gabbiano reale si leva dalle acque, magari si ingarella in qualche sfida con le cornacchie per un pezzo di cibo recuperato sulle sponde di qualche affioramento ma difficilmente si avvicina alla riva.
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Sull'altra sponda insistenti canti di cincia mora che sovrastano la piccola rupe restandosene ben nascoste oltre il ciglio, sui rami più protetti.
Dalla riva assisto all'arrivo in volo di una coppia di cigni reali, anche questi diretti verso gli affioramenti a centro lago.
Dalla riva assisto all'arrivo in volo di una coppia di cigni reali, anche questi diretti verso gli affioramenti a centro lago.
Una femmina di smergo maggiore si avvicina invece alla mia postazione, ma basta che mi sporga un attimo per inquadrarla meglio e subito si gira e sparisce verso l'orizzonte.
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