Lago di Santa Croce (BL)
Non c'è certo da stare molto a discutere: il paesaggio è davvero incantevole, le dolomiti bellunesi innevate che si specchiano nel blu del lago hanno incantato più di un fotografo, tant'è vero che lungo le passeggiate nel lato nord del lago si trova una mostra fotografica con gli scorci migliori colti puntando l'obiettivo verso le cime retrostanti.
Sebbene probabilmente l'ideale siano i tramonti di tardo inverno inizio primavera, beccando il rossore del sole specchiato dall'ultima neve, anch'io mi sono fatto prendere dalla bellezza del luogo e mi sono dato alla fotografia paesaggistica, anche perché, posteggiata la macchina e sceso in riva al lago... mi sono trovato di fronte al deserto da un punto di vista della vita alata.
L'unico avvistamento interessante del lato ovest è un esemplare solitario di passera scopaiola che si lascia osservare per qualche attimo, esposta sul corrimano che delimita la passeggiata.![]() |
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Mai così vicino: nel piccolo sentiero che si snoda a lato del sentiero principale, con tanto di indicazione per la vista dei quattrocchi beh... di quattrocchi ci son solo io, ma si sente cantare il picchio muraiolo che localizzo su un ramo che attraversa il sentiero, mai fotografato così vicino, forse perché quel che nasconde lui a me, nasconde me a lui, e si è accorto solo dopo la foto della mia presenza.

Intanto continuo a camminare e ormai si fa sera, il contapassi segna quota 20mila ma finalmente ci siamo, ho trovato il posto dove si nasconde la parte più interessante dell'avifauna, alla fine della strada sterrata sopraelevata, scendendo lungo il lago, lungo le acque di scolo che escono dal depuratore.
Primo contatto la solita cornacchia grigia che se ne sta appollaiata in controluce sui rami alti dell'ultimo albero prima del canale, poi, seguendo il sentiero sino al lago, un gruppo di smerghi maggiori si allontana quatto quatto.














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