La morte dell'orsa Daniza
Dopo il clamore suscitato
dall'accidentale morte di Daniza, aspettato qualche giorno che si
calmino un po' le acque, come appassionato di foto naturalistica
sento la necessità di mettere sul mio blog alcune considerazioni.
Lo spunto è partito da lontano, lo
stesso giovedì 11 ottobre quando non son riuscito a mantenere il
sangue freddo ascoltando l'intervento di Maurizio Costanzo appena
dopo le 18:00 alla trasmissione di RTL 102.5 Password.
Tanta violenza da un presunto signore
attempato francamente non me l'aspettavo.... augurare la morte ad una
persona per aver fatto il suo lavoro, sebbene sbagliando, è quanto
di più basso e meschino si possa sentire.
E meno male che nella trasmissione si
sarebbe dovuto parlare di curiosità! Quale curiosità ci può essere
nello sparare commenti senza approfondire, nel crearsi una realtà
parallela del tutto avulsa dai fatti solo per seguire l'onda
dell'animalismo qualunquista? Questo atteggiamento faccio fatica ad
accettarlo da un very normal people, tacciandolo appunto per becero
qualunquismo, ma in questo caso, nel caso di un iscritto all'ordine
dei giornalisti, lo ritengo colpevole ignoranza.
Purtroppo già da tempo l'uomo della
strada ha l'impressione di accedere, tramite il giornalismo, a
notizie che, se non sono false, sono quantomeno aggiustate sui
bisogni dell'editore (quando non del politico) più influente. Questi
atteggiamenti non fanno altro che aumentare la certezza che la realtà
è davvero questa e l'eccesso di informazione, spesso falsata o resa
tendenziosa, che abbiamo a disposizione oggi è pari all'assenza
completa di informazione degli anni più bui della storia
dell'umanità.
Non conosco il forestale che ha tentato
la cattura dell'orsa, né tanto meno gli eventi relativi al tentativo
andato a male nella cattura che hanno portato alla morte della
stessa. Non conosco il “fungaiolo” aggredito dall'orsa ma da
tutti la sua versione dei fatti è stata ritenuta plausibile e
compatibile con i sopralluoghi effettuati.
I fatti? Tutto fa supporre siano andati
come da lui descritto: incontro fortuito con i cuccioli, tentativo di
levarsi di torno, nascondendosi in un angolo ed aspettando che se ne
andassero, andato male perché aggredito da dietro dall'orsa. Non si
riscontrano motivi per non credere alla sua testimonianza a meno che
gli animalisti non abbiano intervistato l'orsa e questa abbia
riportato loro un diverso andamento dei fatti, ma non mi pare che
questi esperti l'abbiano cercata per interrogarla, hanno preferito
commentare via internet standosene a debita distanza.
L'orsa ha fatto l'orsa, e ci
mancherebbe altro. Nessuno si aspettava un comportamento diverso, o
meglio, nessuno all'infuori dei promotori del progetto life ursus..
era meglio fare il progetto leave ursus, ossia lasciarlo lì dov'era,
ma il problema dell'introduzione di un animale predatore di grossa
taglia in un ambiente fortemente antropizzato (il Trentino non è le
Svalbard) è un'altra questione che non voglio affrontare in questo
post.
Ho letto su twitter di imbecilli che
hanno attaccato il raccoglitore di funghi accostandolo ad uno che si
stupisce di essere stato aggredito da un leone dopo essere andato a
fare jogging nella savana e, sebbene non in questi termini, anche
Costanzo ha usato espressioni di certo non lusinghiere.
La questione così posta però è da
ignoranti perché sbagliata cronologicamente: i fatti, per renderli
più chiari a chi, pur vivendo in pianura, si ostina a commentare su
come si dovrebbe vivere in montagna, sono assai diversi e, per
farveli capire mantenendo l'esempio del leone, sarebbero
sintetizzabili così:
al tempo dei romani è risaputo che in
Italia, o meglio nelle foreste della penisola italiana, vivevano i
leoni. Benissimo, pensate ora di fare un bel progetto life panthera
leo di reintroduzione del leone nell'agro pontino, nella maremma
toscana e nella pianura padana... signori auguri vivissimi e buone
passeggiate a tutti!!
L'orsa Daniza, come da più parti
riportato, aveva di fatto preso troppa confidenza con l'uomo e
qualcosa andava fatto.
Mi fanno veramente tanta tristezza i
commenti che si sentono sul “boicottate il Trentino”, “non
comperate prodotti Trentini”, “non fate più le vacanze in
Trentino”.... fatti da certi talebani animalisti.
Difendere gli animali, o meglio,
trovare un modo di convivenza con la natura basato sul reciproco
rispetto, è sicuramente un dovere per l'uomo che ne fa parte a tutti
gli effetti in quanto anche lui animale che calpesta il suolo di
questo pianeta. Ma proprio in veste di “animale che calpesta questo
pianeta” non si deve dimenticare che, per tutti i carnivori di
grossa taglia, dal leone alla tigre, dallo squalo all'orca, dall'orso
bianco al bruno finendo per il branco di lupi, l'uomo è carne e
pertanto cibo, magari insacchettato nei suoi bei vestiti, ma pur
sempre cibo!
Questo significa che i movimenti
animalisti più estremisti, da cui sono partite queste bordate, sono
pericolosi per la natura quanto lo sono gli integralisti per le
religioni e la pace nel mondo!
Il progetto life ursus, che come avrete
capito non condivido (massima solidarietà agli abitanti della Val
Rendena e a Danile Maturi), ha dato questi risultati:
- sul finire degli anni 90 in Trentino c'erano 3, forse 5 orsi destinati all'estinzione perché con densità ridicola e perché geneticamente ormai imparentati,
- sul finire del millenio sono stati introdotti 10 orsi sloveni (di indole ben diversa e più aggressivi rispetto al timido orso trentino)
- oggi, grazie alle “mostruose sciagure” di cui si è macchiata la provincia di Trento, gli orsi sono, a seconda delle fonti, un numero compreso tra 50 e 70
Non c'è che dire, davvero un risultato
degno di un popolo che maltratta la natura!!!
Grazie a questi risultati non volete
più venire in Trentino? per fortuna, per ognuna di queste persone
che non ci verranno più, ce ne sono almeno 10 che ci tornano perché
l'orsa pericolosa non c'è più.
Si legge che “gli Italiani fanno
schifo”... gli Italiani? Memoria corta o solito vizietto italico di
sputarsi addosso?
Ricordiamo allora:
- 2006: l'orso “Bruno” sconfina in Baviera, i civilissimi tedeschi, a differenza dei mostruosi Trentini, non ci pensano due volte, non provano nemmeno a sedarlo, lo abbattono direttamente
- 2008: “JJ3” sconfina in Svizzera, questi lo dotano di radiocollare per controllarlo ma, constato che si ostina a fare l'orso e non vuole fare invece lo schivo montanaro, decidono di abbatterlo
- 2012: questi orsi non imparano proprio niente, “M13” non rispetta i confini con la Svizzera e questa, con l'autoctona e risaputa precisione, gli riservano lo stesso trattamento del suo predecessore.
Si legge “L'uomo fa schifo, è la
peggiore delle bestie”.
Signori, se davvero credete questo,
cominciate voi nel vostro piccolo:
- restate tranquillamente a casa vostra, così non inquinerete e non maltratterete questo povero pianeta ed i suoi abitanti animali
- non riproducetevi, così aiuterete l'animale uomo ad estinguersi più rapidamente
E dopo quelli sopra riportati, che,
come qualunque mente attenta potrà intuire, sono consigli privi di
offesa e scevri da ogni forma di violenza o peggio augurio di morte,
come invece è successo dal fronte più esacerbato e, lo ripeto,
integralista del fronte animalista, mi permetto un ulteriore
riflessione questa sì, cruda, amara e decisamente polemica:
l'orsa Daniza è stata UCCISA dalle frange estremiste del movimento animalista.
Osteggiando la cattura, già prevedendo
tutti i sit in di polemica perché “il recinto è troppo piccolo”,
“lo spazio vitale per l'orsa è insufficiente”, “i piccoli
devono stare con mamma orsa”, “non esiste un luogo recintato
sufficientemente grande per tenerceli tutti e tre e in un luogo
recintato i piccoli non potranno mai diventare autosufficienti e
poter essere liberati”, hanno fatto sì che l'unica soluzione in
grado di garantire un'onda di opposizione e sdegno, tanto forte
quanto di breve durata, fosse quella dell'incidente.
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