Giglio campese
Eccolo Giglio Campese, come appare dall'alto mentre si scende lungo il sentiero che parte poche curve prima di arrivare a giglio Castello. Bisogna ammettere che le cartine turistiche date in dotazione dagli affittacamere e dal punto di informazione sono a dir poco approssimative, purtroppo.
La discesa non è rapidissima ma non è nemmeno ripidissima, sebbene alcuni passaggi la rendano praticabile solo con scarpe da trecking.
Una volta arrivati in spiaggia l'impressione è quella di trovarsi in uno spazio ben delimitato: la torre del Campese, costruzione umana, a destra e la torre naturale del faraglione, a sinistra.
Tra le due c'è un'altra torre, o meglio un traliccio, di cui si fa fatica a capire il senso sinché non si scopre che è ciò che rimane della funicolare che dal monte sovrastante portava il minerale cavato nelle miniere sino alle navi che avevano il compito di portarlo verso la terraferma.
Lo spettacolo è comunque assicurato, potente, intenso e, con i colori della sera, anche caldo. Se si è muniti di frontalino si può anche pensare di aspettare lì il tramonto.
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