Maso Grillo, movimenti migratori
Due giorni in cima alla collina, a dominare quel che resta del biotopo Pudro: le coltivazioni sempre più vicine al margine, il disboscamento della collina circostante e il predominio delle oche hanno fatto scappare gli ardeidi e gli anatidi.
La foto qui sopra credo renda bene l'idea della distesa di oche che ha preso possesso dello stagno e delle sponde circostanti.In alto c'è ancora del movimento interessante, nonostante il netto ridimensionamento dei boschi, sebbene non sia certo la poiana solitaria a fare i numeri.
Più movimento e molti più canti invece fanno le diverse famiglie di cince. La prima è la cincia mora che si ciba dalle prime gemme di quest'anno.

Se ne stava a raccogliere gli ultimi raggi del sole ormai diretto verso il tramonto, mente tutto si colora di tinte calde.

Se ne stava a raccogliere gli ultimi raggi del sole ormai diretto verso il tramonto, mente tutto si colora di tinte calde.
Meno disposta a farsi vedere, questa volta, la cinciallegra, comunque sempre ben disposta a far riecheggiare i suoi canti variegati.
L'avvistamento più interessante della giornata è sicuramente questa cesena che ostinatamente si è mantenuta nascosta tra i rami senza mai voler uscire dalla boscaglia.Ho anche provato a raggirarlo ma il risultato non è cambiato di molto.
Probabilmente esemplare in migrazione diretto verso i siti riproduttivi del nord Europa.
La sera poi regala un'atmosfera rosata sulle nevi del lagorai.
Meno interessata a nascondersi la ghiandaia, animale che inseguo da quando, incontrata in quel della marina di Alberese, non riuscii a fotografarla per via dei problemi che affliggevano la D90 che possedevo in quel tempo.

Dopo di allora gli avvistamenti sono sempre stati solo in volo e da molto lontano: non cambia molto nemmeno questa volta se non l'artiglieria che mi permette di ingrandirla notevolmente nonostante la distanza.

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