Tre giorni nel grande nord

Viaggio di tre giorni nell'estremo nord, oltre il circolo polare artico, attorno alla metà di gennaio.
A Oslo l'aereoporto si presenta così: 25 cm di neve, spazzaneve che corrono sulle piste, tratti di congiunzione tra le piste innevati, piazzole di sosta perfettamente pulite ma nelle due ore circa tra un volo e l'altro gli aerei arrivano ad accumulare neve su ali e fusoliera necessitando di una bella soffiatina prima di ripartire.




A Tromso la temperatura è di poco più alta a causa della corrente del golfo così invece di nevicare, piove.
Nonostante questo c'è una discreta copertura di neve un po' ovunque.
Le strade pubbliche sono abbastanza pulite, o meglio completamente pulite dalla neve ma con evidenti tracce di ghiaccio. I piazzali privati sono delle perfette piste di pattinaggio, lisce e trasparenti come il vetro, fatti di strati di ghiaccio successivi.
Il tetto bianco della cattedrale artica la rende mimetica con la montagna innevata sullo sfondo.
La città mostra ancora i segni del Natale appena passato, alcune luminarie sulle vie e qualche albero decorato.



Dall'imponente ponte che collega Tromso all'isola di fronte si ha una splendida visione sul porto e sulle montagne lontane.


La città sale lungo il fianco di una collina per cui la parte piana attorno all'acqua è davvero breve. Le case sono costruite in legno, il riscaldamento è elettrico e le luci sono sempre accese: la notte è lunga ma non è eterna, verso le 10 di mattina si ha la luce rossa dell'alba che continua sino a  mezzogiorno quando si trasforma nelle luci rosse del tramonto. Alle 2 e mezza del pomeriggio è di nuovo notte.


Al centro della collina di Tromso si trova un lago, completamente ghiacciato e coperto di neve.


L'inquinamento luminoso della città è molto intenso, ci vuole un'aurora boreale davvero spettacolare per poterla ammirare senza spostarsi da Tromso, ma se si esce verso l'isola di fronte, nelle zone più remote, dove il termometro scende velocemente sotto i -15°C la notte, ecco che anche aurore meno intense possono offrire uno spettacolo significativo per chi non le ha mai viste dal vero, come me.



Al campo dei Sami, punto di partenza per l'escursione con le renne e per la passeggiata per la visualizzazione dell'aurora, presso Breivikeidet, si trova una tenda tipica all'interno della quale viene offerta la cena. L'atmosfera è allegra ma non particolarmente calda: la tenda non arriva sino al livello del terreno 



Un altro posto terribilmente freddo è la vallata verso la Finlandia dove è stato costruito l'albergo di ghiaccio: mille euro a notte e nemmeno il bagno in camera!!





E per finire, ecco le luci dell'alba/tramonto, un rossore continuo verso sud, mentre verso nord il cielo rimane di un intenso blu scuro.


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