Il risveglio del Pudro

Prove di primavera al lago Pudro: mentre i gattici hanno le gemme che si stanno aprendo e la maggior parte degli alberi è ancora senza foglie, si incontrano i primi ritorni: una coppia di nibbio bruno ha ripreso il controllo del cielo volando possente mentre cerca di ricostruire il nido, la coppia di svassi gira in perlustrazione mentre un nido di airone cenerino ha già un esemplare stabilmente in cova. I passeriformi cantano a squarciagola accompagnati dal picchio verde.
Ma il Pudro, in questa stagione, è anche zona di passaggio.
Così mentre gli usignoli di fiume si spostano veloci da un ramo all'altro prima di sparire tra le canne,


le cinciarelle si inseguono sui rami più alti, abbassandosi solo per sfruttare le gemme dei gattici 


e i picchi verdi, gettandosi dai rami più alti, attraversano il lago come dei missili colorati,



ecco la prima sorpresa del giorno: un gruppo di tre elementi di oca selvatica. Selvatiche o aufughe? impossibile trovare una risposta.
Tutto sommato non sembrano così intimorite dall'uomo e si avvicinano parecchio al punto di osservazione, il che fa pensare ad oche aufughe... poi però nascono dei dubbi quando avviene l'incontro con un secondo gruppo di oche, una coppia forse già in nidificazione perché il comportamento di uno dei componenti della copia è chiaro: parte a testa bassa all'attacco delle tre intruse e cominciano dei voli concentrici sopra al Pudro, starnazzamenti  e soffi, fintanto che il trio non decide di abbandonare la zona più ampia del lago e spostarsi più verso il perginese, in modo da ridare calma e tranquillità alla copia.






Durante i confronti l'attività area diventa frenetica, decolli, atterraggi, voli concentrici sopra il lago in solitaria o tallonandosi l'un l'altro da molto vicino, con inseguimenti degli dei migliori polizieschi anni 80.





In alto volteggia una coppia di nibbio bruno, frequentatore abituale del bosco che a sud sovrasta il lago. Uno dei due esemplari sparisce nel folto del bosco, l'altro, con ampie volte, perlustra tutta la piana, alzandosi pèoi ion quota sino a sparire dalla visuale.




Nel pomeriggio le traiettorie del nibbio bruno si incrociano con quelle di uno stormo di rondoni maggiori: effettuano qualche passaggio a quota "cima d'alberi" per poi alzarsi anche loro con le termiche fino a diventare puntini persi nel terso blu del cielo.
Dal lato opposto del cielo, ossia in basso, molto in basso, fin quasi da poter essere scambiato per un topolino, ecco lo scricciolo, che con i suoi zii ziii metallici e potenti, si fa sentire molto più di quanto non si faccia vedere.




Ma la novità del giorno è il voltolino!!!! questo parente stretto del più diffuso ma elusivo porciglione è una rarità per il Pudro. L'occasione è stata agevolata da una gallinella d'acqua che, poco lontana, sempre attenta e circospetta, si è defilata in fretta al mio arrivo attirando la mia attenzione. Così mi sono fermato e sentendo rumori provenire dal canneto ho atteso la riemersione del rallide... ma quando è emerso dalle canne... non era più una gallinella d'acqua!!!!



Non serve essere esperti per accorgersi che qualcosa è cambiato e che non si tratta di un porciglione: certo, nella penombra, i colori sono molto simili ma il becco è troppo, troppo corto!
Sono rimasto molto sorpreso dalla calma serafica con cui ha attraversato il piccolo tratto scoperto tra le canne, pasteggiando qua e la con un atteggiamento molto più disinvolto rispetto alla gallinella d'acqua dalla coda e dalle dimensioni abbastanza simili: si è comportata esattamente come se non fossi lì permettendomi di scattare le mie fotografie cone una modella che attraversa la passerella con disinvoltura.


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