Oasi del Busatello e paludi di Ostiglia

Oasi del Busatello e paludi di Ostiglia, un posto che fino a qualche settimana fa mi era del tutto sconosciuto, un posto a quasi due ore di macchina da casa mia... un posto per cui vale il viaggio.
L'oasi ha un percorso ad anello di quasi 8 km con un ingresso su strada sterrata di circa 5 km.
Il luogo è diviso in due parti, nette: la parte veronese, l'oasi di Busatello appunto, e la parte Mantovana delle paludi di Ostiglia.
Nell'oasi veronese spicca l'alta torre di osservazione da cui, con pazienza e fortuna, si possono ammirare le evoluzioni dei falchi di palude, il resto è una distesa di canneti in cui si sente forte e distinto il canto del canarecccione.
La parte mantovana invece è fatta di piccoli specchi d'acqua liberi con capanni di osservazione ben costruiti e tenuti, bassi, a livello d'acqua: zone umide, laghetti veri e  propri e campi coltivati si alternano dando la possibilità di ammirare uccelli diversi.
I laghetti sono il regno degli ardeidi: aironi, garzette, nitticore... sì ci sono!
La distanza tra il capanno di osservazione e le garzaie è elevata, persino con un 500mm, ma lo spettacolo della vita è servito!
C'è anche un'altra presenza, silenziosa, lenta, tranquilla ma extracomunitaria: la nutria!
Per la maggior parte del tempo se ne sta in acqua ma non disdegna qualche brucata sul sentiero di visita... e non è che scappi proprio subito, lasciandosi avvicinare parecchio.


Il capanno dei prati umidi, offrendo un ambiente più raccolto, è quello che offre le migliori possibilità fotografiche, con una luce trasversale nel pomeriggio che crea giochi di ombra e luce.
E' qui che si nutrono i cavalieri d'Italia.
Tranquilli si spostano ai margini del prato e vicino alle piante riaffioranti.
Si portano in spazi d'acqua più aperti solametne per le pulizie.


Poi improvvisamente si ricordano che è primavera, la stagione degli amori, e così si avvicinano e si fanno un po' di coccole.
Sembra che niente possa disturbare quest momento idilliaco di pace, sin tanto che non piombano nello stagno due grazette: tra i cavalieri d'Italia è panico, si allontanano con voli corti e frenetici, si posano, si rialzano si riposano, sino a che non raggiungono quella che per loro è una distanza di sicurezza e così ritorna la calma.



... ma vuoi vedere che anche loroi sono qui per lo stesso motivo? ebbene, dopo un po' le due garzette si mettono a corteggiarsi quasi esattamente dove prima c'era la coppia di cavalieri d'Italia.


Ma si tratta solo di un attimo di intimità prima di ripartire e tornare alle garzaie rumorose che si trovano al di la della vegetazione.


Anche due libellule approfittano di un rametto galleggiante...



Ma io non sono un tipo paziente e dopo un po' a stare fermo n ei capanni mi stufo, così comincio a girare in circolo sui sentieri di visita che costeggiano le zone di nidificazione dell'airone rosso.
Una tortora dal collare fa capolino per un attimo nella penombra dei rami alti ormai ricoperti di foglie mentre nello specchio d'acqua più vasto si muove indisturbato un cigno reale.

Si va bene, bello il cigno reale, per carità, che non si offenda... ma io sono qui per altro... sì: sono partito con un animale in testa: l'ho incrociato per qualche millesimo di secondo al Pudro qualche settimana fa, in evidente fase migratoria e da allora è come un chiodo fisso: voglio una foto di airone rosso. Qui nidifica, ci sono tanti cartelli: "deviazione per le biciclette per non disturbare la nidificazione dell'airone rosso" (sì, il parco è visitabile anche in bicicletta, ma occhio alle gomme, non è terreno per ruote troppo sottili) e la garzaia è ben visibile, come detto prima, dal capanno di osservazione, ma molto lontana.
Fortunatamente i passaggi pedonali sono abbastanza riparati, in modo da permettere di muoversi senza disturbare troppo gli animali e così eccolo, finalmente abbastanza vicino da permettere una bella foto! sono soddisfatto e mi allontano.

Ma mentre me ne vado ecco che a poca distanza da me si avvicina una garzetta e comincia a bere.
nascosto tra le canne posso scattare senza disturbare e riprendere così la difficoltosa operazione di abbeveramento: quanta acqua riusciranno realmente a bere ad ogni sorso?




 Finito di dissiterasi se ne va, con il suo volo lento ed elegante.


 Sopra ai campi coltivati, in campo aperto ma abbastanza lontano, volteggia una coppia di pavoncelle
 

 ... è primavera anche per loro!



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