Giornata della terra

Giornata della terra

Oggi è la giornata della terra e ieri partendo dalla solita perlustrazione al Pudro, ho deciso di estendere il raggio d'azione e innalzarmi sino alla cima della collina di Maso Grillo.
Un posto qualunque? NO
il regno del nibbio bruno! 
La domina incontrastato, nidifica e passa basso tra le cime degli alberi, facendosi ammirare in tutta la sua eleganza.

Ma il giro è cominciato con la solita perlustrazione al lago dove la coppia di folaghe alla fine della passerella non è ancora soddisfatta della forma raggiunta dal nido ed insiste nello staccare e portare pagliuzze secche all'interno dell'alcova.



E che dire della coppia di svassi maggiori? probabilmente sono in cova dato che appaiono uno alla volta: si danno il cambio sul nido per nutrirsi!
Mai così pochi come quest'anno comunque gli svassi maggiori: o sono nascosti nella parte più recondita del lago, quella non accessibile, oppure hanno scelto altri luoghi per nidificare.




Poi, dopo il giuro al lago, la salita al colle, seguendo il richiamo insistente del cuculo.
Ma il cuculo mi ha preso per il ... sì, insomma, in giro: si è fatto vedere solo per pochi atomi sfrecciando davanti ai miei occhi mentre spariva da una zona boschiva all'altra... con lui ho un conto fotografico in sospeso da molto tempo, e anche questa volta rimarrà in sospeso!
Ma seguendolo nei suoi spostamenti mi ha consentito di trovare un picchio rosso maggiore intento nella fabbricazione di un nuovo nido: eccolo a destra mentre infila la testa nel nuovo buco e a siistra mentre si controlla in giro per verificare se è al sicuro.


Già, perché volente o nolente quella è comunque la zona del nibbio bruno, la cui sagoma si staglia contro l'orizzonte, sicura ed elegante, mentre tra le alte fronde si sente intonare il suo nitrito, insistito ma dal volume particolarmente sommesso.





Ridisceso al lago un ultimo controllo prima di andare via.
Sì, ammetto: avrei voluto beccare l'airone cenerino intento a cenare e così mi sono messo pazientemente ai bordi del lago ad aspettare... ma forse avrei dovuto mandargli un invito perché il cenerino non si è fatto proprio vedere.
Invece si è presentata la coppia di oche, ormai fissa al Pudro da un mese, che, illuminata dai tiepidi raggi del tramonto (e sto parlando di gradazione cromatica, non di temperatura, perché se parliamo di temperatura siamo ben oltre il tiepido) si dedica con tranquillità alla toilettatura serale.

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