Repetita iuvant

 repetita iuvant? in che senso?

Nel senso che a volte rifare los tesso giro a distanza di qualche giorno può portare a conferme interessanti, con qualche fotografia in più.
Sicuramente la giornata offre tutta un'altra luce e la luce significa colori più vivi, contorni più nitidi, fotografie più belle, come dimostrano senza fatica alcune le fotografie di paesaggi qui riportate.







Ma le cose si ripetono e, esattamente come la volta precedente, non è nello spazio aperto che si hanno gli avvistamenti più intessanti.

I picchio muratore, ad esempio non è molto convinto di abbassarsi tra i rami inferiori e rimane ben protetto, anche in assenza di chioma, nell'intrigo di rami del bosco.




All'inghiale il picchio muratore è di casa, l'ho sempre visto, specie nel tardo inverno, dove comincia ad essere più proponso al canto, facilitando così l'individuazione.
Nonostante le dimensioni, invece, la presenza dell'airone cenerino è sempre difficile da documentare.
Questo è il primo esemplare che fotografo all'inghiae e ha attraversato lo spazio aereo di fatto senza posarsi ma allontanadosi in volo battuto.


Questa poiana, invece, si è cacciata in un bel guaio: chissà inseguendo che cosa è riuscita a trovare un varco tra le reti che proteggono la pescicultura e... ne è rimasta intrappolata.
Almeno questa è la sensazione che si ha vedendo da lontano ma poi, provando ad avicinarsi si scopre che sa assolutament uscire dal sistema di reti perchè arrivati in fondo alle vasche la poiana non c'era più.
Interessante anche il sorvolo dello sparviere, mi aspetterei di vederlo schizzare tra i rami mentre cerca di prendere qualche cincia, invece è passato alto, lontano, in direzione laghi. 
Il sole alle spalle del soggetto ovviamente non aiuta ad ottenere una buona foto, ma è un buon documento.
Prima di rientrare solito giro ai due pezzi in cui è diviso il biotopo del canneto di San Cristoforo.

In zona Darsena è un classico imbattersi nella gallinella d'acqua che è schiva per natura, ma anche sempre in alimentazione, quindi spesso visibile in buone pose. 
Spostandosi verso il faro si ha una visione da vicino dell'albero dei cormorani, ormai completment colonizzato, come mostrano le fotografie.

 


I gabbiani comuni sono diminuiti in numero rispetto agli anni scorsi e si concentrano essenzialmente sul pontile ad est, qui sulla sponda ovest ce n'è comunque qualche esemplare.


Lucherino nello sporco della ranaglia e germano reale sono altri due classici della zona. Tutto normale ma la posizione a favore di luce di questo maschio merita una foto per immortalarne il verde metalizzato della testa.



Le folaghe sono sempre più, da un punto di vista numerico, le padrone del lago, dove si dedicano a "brucare" le alghe.

Anche sull'altro lato del biotopo, verso Valcanover, il cormorano è presente, non disdegnando i posatoi naturli ma preferendo sempre, anche per la migliore esposizione al sole... 


Le boe di segnalazione dei limiti del biotopo.
Spesso quasi tutte sono occupate da un cormorano e  quasi mai risultano tutte libere:
il cormorano appolaiato alla base del cartello, o con le ali aperte sulla sommità dello stesso, potrebbero essere tranquillamenti usati come immagine simbolo di questo biotopo!











Commenti

Post più popolari