Maso Grillo 2 e 3

Due giorni consecutivi sopra al lago Pudro, tra le campagne coltivate e quel che rimane dei boschi laterali, alla ricerca di tutto ciò che è interessante. 

Inento pericoloso questo, perchè così è facile disrtarsi per ogni cosa, il che è un bene per la curiosità naturalista ma per le foto è un disastro!
La cornacchia ad esempio va sovraesposta parecchio, per non diventare un corvo!




Il frunguello è impegnato nella costruzione del nido che, a breve, diventerà invisibile tra le foglie.









Il picchio rosso maggiore invece sta ancora martellando in giro alla ricerca del posto giusto. Tra i picchi presenti in zona è quello più facilmente fotografabile... e per fortuna! Quando le cose vanno male, si può contare sulla sua confidenza per portare a casa comunque uno scatto carino da postare.


Nel cielo lo spettacolo lo danno i nibbi bruni con la coppia erritoriale intenta a difendere i propri confini da nuovi, evidentemente indesiderati, coabitanti.
In cielo si sente così il tipico "nitrito" e i voli concentrici terminano spesso con una planata verso l'intruso.


Capita così che nel volo ravvicinato vadano a mostrare l'un contro l'altro gli artigli, senza mai arrivare a toccarsi veramente.
Nei loro voleggi alla ricerca delle correnti ascensionali per riguadagnare quota dopo i confronti, capita che eseguano dei sorvoli anche molto vicini. 
Di nuovo è necessario giocare d'anticipo, preparando la macchina per una evidente sovraesposizione: le ali scure contro il cielo chiaro infatti offrono un forte contrasto da mitigare, a questo si aggiunge poi la testa con colori medi ed illuminata, un bel divertimento da gestire e spesso un bel lavoro anche in postproduzione per far rendere l'immagine al meglio.






e poi c'è un nuovo ingresso davvero interessante: una coppia di lanari. E' da un po' che li vedo girare ma da lontano e nascostri tra gli alberi. Inizialmente ne ho visto solo uno ed ero convinto fosse uno sparviere, almeno da lontano quando appariva semplicemente come una sagoma nera. Poi si sente il canto e passa ogni dubbio, infine la sagoma in cielo libero da poterla fotografare.

In basso, invece, le foglie nuove offrono finalemnte un agdeguato riparo al picchio torcicollo che riesce a nascondersi meglio. Il meno confidente dei tre piccidi della zona rimane però il verde, sempre dannatamente lontano quando esce dal bosco, come se sapesse sempre esattamente dove sono mi fa il giro largo attorno ad ogni spostamento. 



Dopo aver dedicato la prima parte dell'articolo agli uccelli più gandi e vistosi è ora di occuparsi anche di quelli più piccoli, come i lucherini, le cui piume giallo verdi li rendono quasi un tuttuno con le nuove foglie fresche di primavera.


Fortunatamente le cince sono più curiose, soprattutto la cincia mora è facile che venga a curiosare e si fidi a stare anche abbastanza vicina.



Un po' meno la cincia bigia



Ma inizialmente l'obiettivo delle giornate era localizzare l'upupa... che non ci pensa nemmeno a farsi vedere per tutto il giorno. Metto via tutto, salgo in macchina e mi avvio per il ritorno e... eccola, nel prato... tranquilla scende lungo i filari mentre io indaffaratissimo ritiro fuori il cannone e le scatto un paio di foto. Niente di eccezionale, niente di paragonabile a quelle dell'anno scorso, ma meglio di niente.

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