Paludi di Ostiglia - gli altri uccelli

Uno degli avvistamenti più facili che si può fare dal capanno di osservazione al prato umido è il cavaliere d'Italia. Questo esemplare, molto reattivo quando in cielo appare un rapace, ma non per nascondersi, bensì per alzarsi in volo e scacciarlo, è rimasto presente per tutto il pomeriggio. Sono tornato a più riprese nel capanno ed ogni volta era sempre lì, al centro del prato umido, indaffarato nella ricerca di cibo. 


Si muove così avanti e indietro, la le zone propriamente bagnate e le zone melmose. La pratica è la seguente, ripetitiva: cattura sul tererno di larve o insetti, spostamento nell'acqua per lavarle e poi si ingoia.


Il colombaccio sfrutta le chime degli alberi per sparire alla vista ed esporsi solamente durante i passaggi più lunghi tra boschi distanti.
Nessuna chance di beccarlo appoggiato su un ramo.

Uno degli incontri più interessanti: il falco di palude.
In quest'oasi, così come nell'adiacente parco del Busatello, il falco di palude è di casa: è facile vederlo volteggiare sopra gli spazi aperti o sopra gli specchi d'acqua intento a cacciare o a definire il proprio territorio.
Purtroppo, come tutti i rapaci, il suo volo è  veloce, ogni tentativo di avvicinarsi alle sue zone risulta inutile: mentre ti avvicini lui cambia zona.

Il falco di palude è infatti legato alle zone umide, ma non in maniera così forte come lo sono ad esempio gli ibis sacri che si raggruppano su die picoli isolotti per cacciare. Questi isolotti non sono nidi: come gli ardeidi, gli ibis sacri nidificano sugli alberi e non a contatto diretto con l'acqua.


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Eccolo qui a spostare i rami per la costruzione del nido: usa anche rami belli grossi e li porta nel folto della boscaglia, lontano da occhi indiscreti.


Il marangone minore, parente stretto del cromorano, ma di taglia inferiore condivide le zone riproduttive con l'airone rosso e gli ibis sacri ed è quindi ben osservabile dai due capanni ai limiti settentrionali degli habitat acquatici.  




Sui prati umidi, in uno dei pochi istanti in cui il cavaliere d'Italia si è allontanato, si sono materializzate due pavoncelle. La loro presenza tuttavia è durata molto poco: prima una e poi l'altra, con il ritorno del cavaliere, hanno ceduto il passo e si sono allontanate in volo.



E mentre ritorno verso la macchina, dopo aver consumato l'ultimo sorso d'acqua, con il sole che picchia ancora duro nonostante sia una delle prime giornate veramente belle, e il navigatore che non è in grado di dirmi che strada seguire per rientrare... persino un normale piccione mi sembra avere delle ali così belle da meritare una foto... sarà stata un'allucinazione!!


 

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