Nidiate tardive e ospiti abituali

Questo post non ha un luogo definito perché è la raccolta di foto provenienti da luoghi e momenti diversi, unite tutta da un unico particolare: scattate con la D850.
Cominciamo con questi svassi: il genitore si preoccupa di nutrire il giovane esemplare di una nidiata particolarmente tardiva, soprattutto perchè si tratta del lago della Serraia a 974mslm e la foto è del 2 ottobre. Sono quasi le 18:00 e siamo praticametne al tramonto, il sole è appena sceso oltre l'orizzonte e i movimenti sono veloci.


Le immaginio mi sembrano decisamente notevoli. Qui viene colto l'istante prima del tuffo del giovane esemplare: il suo becco ha appena roto la superficie dell'acqua generando un grande spruzzo.


Cambio di luogo e di difficoltà: ora la luce c'è ma il problema sta nell'inseguire e metere a fuoco dei balestrucci che cacciano a pelo della superficie del lago di Caldonazzo.
Gli animali sono piccoli, distanti e veloci, eppure, grazie al maggior angolo di visulae garantito dal full frame, si riesce ad agganciare qualcosa.
Le cose si semplificano se si coglie l'istante in cui il balestruccio è fermo sopra alla preda 

Altro cambio di scena, questa volta sono all'Inghiaie, alla toretta di osservazione. 
I movimenti sono pochissimi, qualche canto di cincia in giro, le ghiandaie rumorose e sugli steli delle cannelle attorno al ponte si muove furtivo un luì piccolo.
In questo caso le dimensioni piccole del punto di messa a fuoco vengono in aiuto perchè riesce ad infilarsi egregiamente tra il fogliame ed ingaggiare il bersaglio desiderato.



Il torrente Màndola invece offre un merlo acquaiolo che si presta per un po' a fare da involontario modello


In questo frangente di chiaroscuri la D850 si è comprotata davvero molto bene



Gamma dinamica, resa nel chiaroscuro o peggio nell'ombra più completa, tutto sembra eccellente con la D850, regolando l'esosizione al volo in funzione delle situazioni.
Se non ci credete ecco una gallinella nell'oscurità del canneto con l'acqua a riflettere ed accecare il sensore appena oltre, sullo sfondo.

E questo lucherino? quando ha lasciato il ramo per andare a bere, pensava che la completa oscurità dell'anfratto dove si è nascosto, tra rami, radici e foglie, lo mettesse al riparo dall'occhio indiscreto della macchina fotografica, invece non è stato così, la luce presente nella fotografia è nettamente superiore a quelal realmente presente in quel momento tra le radici.
 


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