Dimenticato

Nel ciclo "scatta foto, sviluppa foto, pubblica foto" preso dal sovrapporsi di diverse uscite "creative", nello sviluppare e pubblicare le cose che ritengo insindacabilmente più ineressanti... mi sono perso una giornata e... badate bene, non una giornata qualunque!!
Nell'ordine degli eventi questa escursione fotografica si colloca subito dopo quella a Caldaro, uscita che non portò a molte foto per via della distanza importante dei soggetti tra i quali la volpoca che non si offrì purtroppo al mio obiettivo.
Ecco, la settimana dopo vado a Caldonazzo, vicino a casa ed è lì, solitaria, sulla riva, certo gaurdinga ma esposta, lontana da rifugi naturali: con l'avvicinarsi della gente si porta rapidamente in acqua e punta al largo ma riesco a farle un bel po' di fotografie. Com'è imprevedibile la natura!

Per il resto, nei canneti a sudest del lago, la vita scorre normale, tra cinciarelle e germani reali che sbucano tra le canne e sulle gemme in fiore del salice bianco.
Insisto un po' nella zona perché confermo la presenza di almeno due porciglioni che fanno sentire i loro sgraziati grugniti standosene ben nascosti tra le canne: sembra quasi di riuscire a capire dove sono seguendone il canto ma l'occhio non ce la fa a scorgerli, nessun avvistamento visivo.
Sul pontile l'amico cormorano, questa volta solitario, asciuga e riscalda le proprie ali stendendole al sole. 

Mentre sono intendo a cercare l'angolazione migliore due piccole figure arrivano in volo e si posano in aqua lontano, molto lontano. Il cannone non lascia loro scampo e le immortala comunque, rendendo possibile il riconoscimento: sono una coppia di marzaiole! Anche qui, come a Caldaro, nessuna confidenza: si mantengono al largo, lontanissime!


Nell'indifferenza dei presenti si consuma un momento romantico! una coppia di svassi trova la sincronizzazione per esprimersi al meglio nella danza degli specchi, sempre spettacolare sebbene non così intensa come quella vista a Riva del Garda
Mi incammino verso l'ansa più meridionale del lago e lungo il cammino rinoto la volpoca che, bontà sua, si è riavvicinata alla riva. Le dedico così ancora qualche scatto di cui uno la ritrae assieme ad una folaga, utile metro di paragone per capirne le dimensioni che sono grossomodo quelle di un germano reale perchè, a dispetto del nome, non è né una volpe (ma va!?!?!) né un'oca: è della famiglia delle anatre.


Mi dirigo infine verso la penisola del camping "penisola verde", punto alla foce del torrente limitrofo nella speranza di incontrare il merlo acquaiolo.


Durante l'avvicinamento una gazza si sta abbeverando nel lago. Mentre cerco di avvicinarmi senza farla scappare, l'arrivo di un ciclista la fa schizzare in aria... ci sta, il mondo è di tutti.


Tra le canne della penisola il solito svasso maggiore, in questo caso solitario, si allontana al mio passaggio e punta al largo, con fare tranquillo e non troppo convinto.

Alla foce del torrente Mandola la seconda sorpresa: uno smergo femmina si sta pettinando le piume indisturbato... almeno lo era prima del mio arrivo, poi purtroppo la fuga è veloce, prima a nuoto e poi addirittura in volo battuto a pelo d'acqua.
I luì piccoli invece sono rimasti a tenermi compagnia per un po', svolazzando tra i rami ad altezza media e medio alta.

Ed infine il garnde inganno: quando l'ho vista arrivare e poggiarsi ero convinto di aver beccato un migliarino di palude... ok, ad occhio nudo da lontano... però alla fine si è rivelata una passera mattugia con il capo alterato dall'omba del rametto di fronte.

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