una giornata sul Garda Trentino

Sponda nord del lago di Garda, qualcosa di incredibile c'è sempre, anche quando sembra essere tutto tranquillo: siamo alal fine dell'inverno, molti migranti se ne sono già andati. niente svassi piccoli e niente moriglioni, ad esempio, e numero incredibilmente gasso di gabbiani reali, meno di una decina, mentre anche i comuni sembrano essere spariti.
Resiste, alle foci del Sarca, un numero sparuto di morette.

Sopra un esemplare maschio e qui di fianco la femmina che lo accompagnava, una coppia in navigazione tranquilla mentre risalivano il Sarca allontanandosi dal lago.




Sugli alberi attorno al maestoso ponde ciclopedonale alla foce del Sarca si muove si muovono un paio di capinere.
Alla foce del Sarca, invece, i pali che delimitano la zona lasciata allo sviluppo naturale sono diventati i posatoi preferiti dei cormorani



Alcuni mostrano già il cappuccio bianco da parata, altri invece si crogiolano al sole o si dedicano alle pulizie personali, piegando la testa lungo il corpo, sembrando quasi lo spettro del "cormorano senza testa".
All'interno del muro di pali la natura si riprende il suo spazio, canne di diverso tipo e struttura ed alberi colonizzano gli spazi e tra queste volano, riposano e si nutrono diveri uccelli di taglia piccola tra cui la già accennata capinera e uno sparuto gruppo di luì piccolo.


Lungo il Sarca una coppia di svassi maggiori prova la danza degli specchi, cercando la coordinazione di coppia.
Dovremmo essere agli sgoccioli della prima stagione degli amori per loro, ne seguiranno altre ma a breve saranno sui nidi.
E mentre gli svassi pensano già a nidificare, i fisioni turchi se ne stanno ancora tranquilli, un gruppo di 7 (5 maschi e due femmine) nel Sarca, ed un gruppo più numeroso sulle coste di Riva del Garda.
Sopra una femmina e un maschio dal cappuccio dorato, qui di fianco un esemplare maschio che si stiracchia le ali.



Camminando camminando eccomi a Riva del Garda, la zona del porto turisticoa est non offre nessuna particolarità mentre davanti alla spiaggia, specie in zona "isoletta", gli svassi si danno un gran daffare.
Interessante la prima scena, che mai ho visto prima, di una danza degli specchi con coreografia arricchita da strumenti: uno dei due usa un'alga come se fosse il nastro di un provetto atleta di ginnastica artistica.



Arrivo sino al porto turistico principale, in centro città e mi giro per tornare di ritorno. Nel rientro noto un'oca di piccole dimensioni: i colori sono quelli di un'oca grigia ma è poco più grande di un germano reale, per becco e dimensioni direi si tratta di una lombardella minore

Il gruppo di fistioni turchi di Riva del Garda, come detto, è molto più numeroso, ma anche qui pasteggiano tranquillamente e si dedicano alla toiletature delle piume, senza particolari frenesie di migrazione o riproduzione.
Prima riga un esemplare femmina, seconda un maschio, la differenza è evidente.

Anche il tuffetto canta con insistenza ma a parte qualche rincorsa, non si assite ad altro tipo di scene.
Lui stesso sembra comunque più interessato ad un altro tipo di caccia e questa volta assito ad una predazione andata a buon fine.

Un esemplare solitario di smergo maschio attraversa lo specchio d'acqua davanti alla spiaggia: ès trano vedere questi animali da soli, di solito si muovono in biccoli stormi o almeno in coppia. Sarà rimasto indietro durante la migrazione?

smergo maggiore

Anche i cigni sono una presenza stabile sul Garda, sebbene in qeusta uscita ne abbia visti meno del solito, in pèarticolare sul Sarca non ne ho localizzato nemmeno uno, quando di solito almeno tre o quattro se ne incontrano sempre.


Ritornati a Torbole ecco una vecchia conoscenza: l'oca cignoide che ormai non fa nemmeno più caso alle eprsone che girano, si tiene a distanzxa di sicurezza, senza soffiare, particolarmente tranquilla.
In sua compagnia un'oca grigia

ed un'altra new entry del posto: un'oca delle nevi! (aufuga immagino, essendo un'oca Canadese che non dovrebbe trovarsi a queste latitudini, lo Svensson non la annovera nemmeno tra gli accidentali!)


Più probabile, specie in questo mese, lìavvistamento delle marzaiole ma, esattamente come a Caldaro, anche qui dannatamente lontane, in questo caso nelal foce del Sarca, al di la della delimitazione in legno, inarivabili ed innavicinabili, purtroppo!


Sempre sfidante invece la presenza della ballerina bianca, un incontro abituale ma anche sempre a distanza per la poca confidenza che queste ballerina sono disposte a concedere.
Il volo, oscillante sui lunghi percorsi, veloce e imprevedibile in caccia di insetti sopra alle acqua, rende poi aprticolarmente impegnativo riuscire a coglierle al volo.
Nella ghiaia dei fiumi e dei torenti, poi, quando si posano, praticametne spariscono mimetizzandosi benissimo!

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