Insisto con la ricerca del merlo acquaiolo

Sabato insisto con la ricerca del merlo acquaiolo al "La Rupe". La giornata è fredda, non in termini assoluti (-2°C) ma in termini percepiti (umidità) e, rispetto alle condizioni precedenti, la portata dei canali è molto superiore, segno che le chiuse di controllo sono state aperte.
Per questo non costruisco la mia tenda nel solito posto ma mi sposto più in giù lungo il sentiero verso il secondo punto dove la prima volta avevo incontrato il merlo acquaiolo.
Ed eccolo! Sempre lontano, accidenti, e sempre guardingo, ma c'è, si alimenta partendo da un rametto a pelo sull'acqua, tuffandosi nei flutti agitati dallo scorrimento veloce.
Azzardo un'ipotesi: quando il livello dell'acqua nei canali è basso e il flusso rallenta, il merlo acquaiolo si sposta altrove, mentre quando la corrente è più impetuosa allora sfrutta questi punti naturali di filtro dovuti alla quantità di arbusti caduti nel letto del torrente per alimentarsi con maggiore facilità.
Provo ad avvicinarmi per ridurre le distanze ma subito si sposta risalendo il corso del fiume, sparendo tra i grovigli di rami spezzati che si immergono nelle acque, ottime rifugio e punto strategico da cui continuare la caccia.
Non vedendolo più spero si sia portato più avanti e così, complice il riabbassamento del livello dei canali, segno della chiusura delle valvole di controllo, monto la mia tendina al solito posto, sperando in un po' di fortuna aiutata dal camuffamento e dal minore fastidio che si arreca standosene all'interno della tenda, dove oltretutto l'aria si riscalda un po'.
Vengono così a trovarmi i soliti abitanti dell'ansa: 
per primi i due anatidi, evidentemente aufughi visto che si sono avvicinati a me mentre ancora stavo montando la tenda, del tutto a loro agio con la presenza umana.


Poi i pettirossi che si tengono sempre sulla sponda opposta dell'ansa, e gli scriccioli che viaggiano bassi, a pelo d'acqua, per spostarsi da un sottobosco all'altro: la foto rende bene l'idea del loro habitat ideale: rami intrecciati, fogliame ed erbe morte intrecciate a formare uno scudo all'uccellino più piccolo d'Europa.


Anche il tuffetto è un abitante abituale dell'ansa e più in generale di tutte le acque correnti de "La Rupe". Lo si trova un po' ovunque ma è indubbio che il punto in cui è più facile scattare la foto è proprio questo.



Ok, dopo due ore di tenda mimetica mi sono rotto le scatole, anche oggi il merlo acquaiolo non si farà vedere sull'ansa, e anche i due limicoli e il porciglione intravisti in precedenza non si sono più fatti scovare... chissà dove si sono nascosti. Così smonto tutto e ritorno nel punto fortunato di questa mattina... e lo rincontro: è ancora più lontano, sulla riva opposta che caccia con insistenza, tuffandosi, sparendo tra i flutti per poi riemergere avvolto dall'acqua.


E mentre osservo e cerco di avvicinarmi al merlo acquaiolo, ecco che un pettirosso si poggia esattamente dove speravo di immortalare il merlo acquaiolo: la foto della giornata e di chiusura del racconto diventa così la sua!





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