Lago di Caldonazzo, sponda settentrionale.


Sembra tutto immutabile ed invece tutto cambia, lentamente, impercettibilmente, all'inizio, ma poi, col tempo, le differenze diventano importanti.
Più di 15 anni fa, quando ho cominciato questa attività, il lago di Caldonazzo congelava quasi tutti gli inverni e quindi non era un hot spot valido per lo svernamento, ora non congela praticamente più, era popolato praticamente da folaghe e germani reali, poi arrivarono gli aironi cenerini e gli svassi maggiori.
Ora il condominio degli aironi cenerini ha dei nuovi inquilini.

Vedremo durante il periodo riproduttivo se si creerà della competizione diretta per accaparrarsi anche i nidi, per il momento la convivenza è pacifica, ma è certo che i cormorani, che di solito si fermavano solamente sull'altra sponda del lago, in piccoli numeri, ancorati alle boe di delimitazione del biotopo, ora sono molto più e diffusi su tutto il lago.



Davanti al faro la composizione della fauna è cambiata: quella era una zona molto buona per avvistare le morette svernanti mentre ora sono proprio poche, qualche moriglione e un esercito infinito di folaghe.
Sotto al primo tratto di pontile invece si nasconde una gallinella d'acqua, lesta ad infilarsi sotto ed abile a far perdere le proprie tracce, il tempo di vederla dirigersi sotto il pontile e si era smaterializzata!



Più giù, poco prima delle case, il numero di folaghe finalmente diminuisce, lasciando spazio ad un po' di varietà... innanzitutto un'altra coppia di cormorani, pronti a decollare ad ogni persona che cammina lungo il lago per portarsi più verso il centro del lago o per puntare decisi verso l'albero "condominio" mostrato prima!

Poi gli svassi, la cui presenza ormai è costante in qualunque stagione ed anzi, complice il calore e il sole di questi giorni, già si stanno esibendo nei primi approcci riproduttivi, con danze degli specchi ancora molto brevi e poco coordinate.


Quest'anno pensavo di non vederle più le morette al lago di Caldonazzo, specie dopo aver visto come già la settimana scorsa alla foce del Sarca fossero praticamente sparite.
Invece qui a Caldonazzo le morette ci sono ancora eccome, si raccolgono in grandi stormi, per poi sparpagliarsi nei diversi angoli del lago in piccoli numeri e infine raccogliersi nuovamente in un turbinio di bianco e nero.

Anche il gruppo delle oche grigie ha perso compattezza rispetto ai primi tempi ed ora si hanno piccoli nuclei speratati tra loro rispetto al numerosissimo stormo iniziale.



Come sempre i gabbiani comuni sono presenti in grandissima quantità in zona barche, mentre nel resto del lago la loro diffusione è puntiforme.

Vabbé, una foto ricordo anche a questa folaga, giusto perché si è avvicinata davvero molto, senza mostrare particolari paure!.


 

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