Acque ritrovate

Il giro è di un po' di tempo fa, ora mi sono preso il tempo di sistemare le foto e pubblicarle.
Non è la prima volta che mi reco in questo biotopo ma è la prima volta che seguo il Noce risalendolo ben oltre i confini dello stesso.
Visto il freddo speravo di trovare qualche migratore fermo a riposare nei prati del biotopo stesso ma così non è stato, anzi, in verità, ho trovato l'ambiente molto "vuoto" da un punto di vista faunistico: tanto silenzio e solo qualche movimento di cinciallegra tra le siepi che ne delimitano le zone aperte.
Gli specchi d'acqua invece deserti se non per uno sparuto gruppo di germani reali (2 coppie, non di più). Lo stesso airone cenerino, illuminato dai primi raggi di sole, ha attraversato tutto lo spazio aereo del biotopo per allontanarsi verso ovest, risalendo il Noce.

E così ho fatto anch'io: sono uscito verso Ovest, oltre la cava di ghiaia, lungo il Noce, dove ho intravisto da lontano una coppia di merli acquaioli che si sono rapidamente dileguati in direzioni opposte.
Poco lontano si è materializzato un picchio cenerino che è rimasto in zona per qualche attimo ma quando ho provato ad avvicinarmi ha avuto la sgarbatezza di allontanarsi.
Rientrando verso il biotopo ho sentito nuovamente il suo canto sull'altra sponda del Noce, irraggiungibile con gli occhi.

Tornato alla stazione del treno ho trovato un po' di vita: delle cince di diverso tipo si spostavano da un albero all'altro e poi giù tra le cannucce ancora appesantite dalla brina.
Alcune si sono offerte alla macchina fotografica senza particolari problemi: una cincia bigia,


un codibugnolo


e una cincia allegra.




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