La Rupe: la gracidante stagione degli amori

 Con la primavera comincia, al biotopo la Rupe, la festa degli ululoni dal ventre giallo: il loro gracidare attira inevitabilmente l'attenzione sul piccolo stagno posto proprio all'ingresso del biotopo.
Lasciata quella zona si ripiomberà nel silenzio, segno che davvero è stato creto l'habitat perfetto per loro, al punto da invogliarli a lasciare tutte le altre zone umide dei dintorni per radunarsi in quella pozza.
Questo rende più semplice avere occasioni per fotografarli, anche se è dificile che mostrino il loro ventre giallo!
Come rane, rospi e ranocchi vari, anche in questo caso abbiamo un forte dimorfismo sessuale con i maschi che sono più scuri e più piccoli.
Questo esemplare sta gonfiando le apposite sacche per lanciare il suo richiamo che va a sovrapporsi a quello degli altri maschi presenti.


E dopo tutto questo gracidare non è male godersi un po' di riposo sfruttando un rametto per tenere il muso a galla.

Questi sono invece i colori visibilmente più chiari di un esemplare femmina: non avendoli fotografati entrambi invece non è possibile notare qui la differenza di dimensioni tra i due sessi che, vedendoli dal vivo, salta subito agli occhi. 


Ma la primavera alla Rupe non vive di solo ululone, sebbene sia indubbiamente il principe indiscusso del biotopo. Diversi i movimenti anche di uccelli più piccoli, la maggior parte dei quali già in nidificazione.
La ballerina bianca zampetta nell'acqua bassa alla ricerca di insetti sulla sponda opposta del Noce, così piccola basta poca distanza per renderla un puntino dai movimenti scattosi.

Il picchio rosso maggiore è ormai in nidificazione, è quindi intento a cercare cibo, mostrandosi meno interessato al canto, se non per segnalare la sua presenza.
Comportamento analogo manifesta il picchio verde, risultanto oltremodo invisibile. D'altro canto ormai tutti gli alberi vivi e sani hanno i rami stracolmi di foglioline fresche, ottimo rifugio e nascondiglio per tutti i volatili, specie quelli verdi e di piccole dimensioni, come il verdone della foto successiva, nascosto tra il fogliame e relativamente lontano.
Il codibugnolo, fortunatamente, è meno schivo.

Persino il piccione torraiolo sparisce, leteralmente inghiottito dalla vegetazione.



Ma.... queste??? che ci fanno qui?
E soprattutto, chi sono? sono oche grigie selvatiche in sosta migratoria o sono le oche di Caldonazzo che hanno cominciato ad invadere il Trentino dopo aver colonizzato il Fersina e il lago Pudro?
Impossibile saperlo, fatto sta che qui si trovano ben 5 esemplari di questa specie.

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