Pudro parte prima

Marzo, al biotopo del lago Pudro, è il mese dei picchi rosso maggiore e verde.
Purtroppo sebbene in gran numero nell'area attorno al biotopo, hanno l'abitudine di stare sui rami più alti della vegetazione quindi sono ancora ben visibili, ma quando arriveranno le foglioline nuove... spariranno alla vista!

Il volo dei picchi è veloce con poche spinte e parecchi tratti ad ali chiuse, sfruttando la velocità per fare lunghi tratti durante la perdita di quota che poi ripristinano con poche battute d'ali.

Il picchio sembra essere un uccello abbastanza grande ma se lo osserviamo con un petirosso sullo sfondo si può capire facilmente come le sue dimensioni siano tutto sommato minute, nonostante l'appellattivo di maggiore.


Gli uccelli acquatici che normalmente ci si aspetterebe di trovare al Pudro in questa stagione sono.... SCOMPARSI!! i soliti nidi di cenerino sono deserti e non se ne vede uno nel lago a pescare. Non solo i cenerini: nessuno degli ardeidi di passaggio notati negli anni passati si è fatto vedere, niente bianco magiore, niente nitticora, mentre è ancora troppo presto per pronunciarsi sulla scomparsa anche del tarabusino, altro ardeide nidificante al Pudro.
Qualche cenerino sorvola la zona, senza fermarsi, così come fanno anche i cormorani, in stormi da tre o quattro individui.

Di passaggio, e destinate a sparire rapidamente, sono le cesene, mai comunque numerose al Pudro. Anche quest'anno, seguendo il canto, ne ho localizzato un esemplare, un singolo esemplare solitario, niente di più, evidentemente il nostro biotopo è fuori dalla loro rotta migratoria usuale e preferiscono concentrrsi su altre direttrici.
E' assolutamente innegabile che ormai le vere padrone del biotopo siano le oche grige, sule quali potremmo fermarci a discutere per giorni senza trovare una definizione corretta: sicuramente di origine aufuga sono però ormai arrivare a nidificare in completa autonomia, aumentando enormemente di numero e con comportamento decisamente selvatico.
Non escluderei che il loro numero crescente e i loro schiamazzi siano riusciti ad allontanare i cenerini molto più del disturbo antropico che, sebbene in continua e lnta crescita, è stato per lungo tempo tollerato dai cenerini senza particolari problemi.
Sicuramente l'attività di imbottitura del nido con rametti e piumini da parte dei codibugnoli non è disturbata dagli schiamazzi delle oche. Loro sono dei vicini discreti ma anche sufficientemente autonomi dal lago da non risentire delle variazioni sulla tipologia di abitanti primari dello stesso.
Più su, al limite della boscaglia verso maso Grillo, anche quest'anno si è fatto sentire il fiorrancio, il più piccolo pennuto europeo. 
Il suo comportamento è schivo e guardingo e si fida molto più dei sempreverdi che dei rametti ancora spogli risultando pertanto di difficile localizzazione, eppure la sua presenza sembra essere non occasionale.
La poiana è un altro abitante storico del posto, anche se, adifferenza che all'inghiaie, qui non è stanziale e d'inverno sparisce verso lidi più caldi.

Anche quest'anno un gruppeto di esemplari nidficherà sugli alberi più alti della sponda settentrionale del lago
Le cornacchie grigie invece sono presenti tutto l'anno ed il loro gacchiare accompagna le paseggiate nella zona.
A dispetto della convivenza con l'uomo e edellos fruttamento delle risorse che questo consente loro, mantengono comunque un comportamento altaente diffidente e sono di difficile avvicinamento.

Come detto all'inizio, marzo è la stagione dei picchi al Pudro e quindi non poteva mancare il picchio verde.

Se il picchio rosso maggiore se ne sta sui rami più alti, il verde è, in più, molto diffidente e dal volo ancora più veloce e diretto. Se questo non bastasse a renderlo un soggetto dificile, il suo posizionarsi preferibilmente nella zona in ombra dei tronchi su cui si artiglia, ne smorza i bei colori.

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