La Rupe - 1

La sorpresa di questa missione esplorativa al biotopo de "La Rupe " è sicuramente la presenza dell'airone bianco maggiore.
Presenza sicuramente occasionale e di breve durata, il penultimo sabato di gennaio ne ho avvistati due, di cui qui la foto migliore, presa tra le piante verso un bersaglio lontano, mentre l'ultimo sabato ne ho visti tre, ma nessuno fotografabile: hanno mostrato una tteggiamento molto schivo e nervoso, non appena ho alzato la macchina fotografica per provare a prendere una fotografia si sono involati velocelente, allontanandosi in direzione delel campagne.
Sabato scorso, invece, erano già belle che spariti. Resta un'immagine, una sola, a testimonare il loro passaggio nel biotopo.

Il cenerino invece è una presenza notata più volte alla Rupe, anche se ancora non sono riuscito a capire se nidifica. Sicuramente quest'anno i cenerini sono due, visti volare assieme quindi confermo il numero.
Visti... non fotografati. Come fotografia mi devo accontentare di una vista da dietro dopo che il grosso pennuto mi è passato dritto sopra la testa, lasciandomi poco tempo per reagire.
Altra coppia, già in canto e udita tutti e tre i giorni, quella dei tuffetti.
Chiariamo subito un concetto: La Rupe NON è il posto per fotografare i tuffetti.
Già di suo il tuffetto è abbastanza schivo, qui ha davvero troppi anfratti dove infilarsi e sparire per offrire delle soluzioni di "cattura" interessanti. nono solo: le zone che utilizza di più sono ben lontane dal sentiero di visita.


E' sempre con reverenziale stupore che noto la tenace resistenza dell'ultimo germanato bianco rimasto: questo è il terzo inverno che è solo, eppure continua imperterrito a pattugliare la sua zona, in silenzio e apparente tranquillità: lui è uno che non si spaventa per la presenza umana e di sicuro non si allontana starnazzando come fanno i germani reali e i cormorani al primo movimento avevrtito dalla riva.

Attorno alla mia postazione svolazzano poi diversi pettirosso in canto ma hanno un atteggiamento molto nervoso, si posno anche particolarmente vicini ma poi scizzano via. Più tranquillo l'atteggiamento degli esemplari sull'altra sponda del Noce: si guardano in giro controllando la situazione da sopra gli spezzoni d'albero depositati 



A dispetto dell'usuale facilità con cui lo scricciolo si avvicina, questa volta rimane tra i rami a controllare la situazione, senza avvicinarsi troppo. Poco male, di foto dello scricciolo ne ho sin troppe, è che il suo ateggiamento buffo, con la coda sempre all'insù e le dimensioni minuscole, me lo rendono simpatico.
Ecco, se vogliamo, il naturale opposto: lo scricciolo vive ai piedi delo bosco, diffice si spsotai su rami alti, a volte, per i suoi movimenti, sembra di avere a che fare con un topolino che si mimetizza... il picchio muratore se ne sta in alto, difficile convincerloa s cendere giù, aspetta le foglie per proteggersi meglio intanto, con l'arrivo della stagione degli amori, non può fare a meno che mosrtare i suoi colori vivissimi e accesi.

























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