Arrivati per restare o di passaggio

Ancora non ci sono le foglie sugli alberi ma già i cenerini sono in piena attività di ripristino dei nidi.
Quest'anno tuttavia hanno scelto una zona meno accessibile, sugli ontani bianchi al centro del biotopo. Una coppia forse potrebbe utilizzare il solito nido molto più esposto, ma le altre sembrano poco interessate dalla solita zona di nidificazione.
In questi giorni sono davvero molto vociosi, soprattutto nelle prime ore del giorno.



Rispetto al solito sono anche più mobili, con dei voli di perlustrazione sopra il lago e degli spostamenti continui sopra la superficie del biotopo, allargando a volte il loro raggio d'azione, probabilmente, sino al Fersina, nella zona detta "alla mochena".


Le oche grigie, aufughe o rinselvatichite o come poi si decida di definirle, al Pudro non sono più una novità: chiassose e burrascose alternano momenti abbastanza tranquilli a momenti di completa baraonda e se, in un qualunque punto del lago, un gruppo di oche comincia a starnazzare, a ruota partono anche tutte le altre, anche se si trovano da sole in punti tranquilli dello specchio d'acqua.... come a dire che sono proprio oche!!!
Alcune coppie si stanno forse già formando ma i litigi sono comunque frequenti e spesso anche oche che credevano di aver trovato la loro posizione strategica, sono costretta per causa di forza maggiore a lasciare il posto ad esemplari più aggressivi.
Quando poi la calma ritorna sanno comunque godersi un po' di pace crogiolandosi al sole.

La vera novità di questi giorni sono i due cormorani, non tanto in quanto cormorani, visitatori occasionali ma frequenti del Pudro, quanto per la loro imperturbabilità nel mantenere la posizione sull'isolotto quasi centrale della parte più a ovest dello specchio d'acqua: rimangono nella posizione della foto anche per ore, in completa tranquillità: li si notano benissimo dalla strada e sembrano anche abbastanza tolleranti agli osservatori: hanno occupato la medesima posizione per tre giorni di fila!
Ogni tanto uno dei due si lascia andare in un nuotata oppure in un volo sopra al biotopo, ma sono voli regolari e calmi, non agitati come quelli delle oche. Con una giornata così grigia quello che risalta, in volo, è solamente la sagoma con questo esemplare a cui mancano un bel po' di piume nell'la destra.

Altra sagoma scura che si staglia contro il cielo chiaro è quella del nibbio bruno, tre esemplari sono tornati sulla collina di maso Grillo, alla ricerca di un nuovo posto dove nidificare, dopo che il recente disboscamento per far posto a nuovi impianti da frutto.
 

Lassù, in cima alla collina, in prossimità del rudere, hanno fatto sosta anche un gruppo di cesene, molto, molto riservate, escono davvero di rado dalla boscaglia e quando lo fanno stanno sulle cime dei pochi alberi ad alto fusto rimasti al di sopra della stradina.

Lassù, a zampettare tra i pochi alberi rimasti, sicuramente meno timide, è facile incontrare le cincie more, ora in canto e in formazione delle coppie per la riproduzione ormai prossima.
Probabilmente è proprio questo a renderle meno elusive e a farle anche abbassare a livello del terreno.

Le more non sono le uniche in canto: un po' tutte le cince sono in canto, compre le cinciarelle che prediligono la zona vicino all'acqua, posandosi spesso anche sulle canne.
 

Altri ospiti abituali del Pudro sono gli svassi dei quali quest'anno ho localizzato solamente due esemplari, probabile copia visto che hanno eseguito, sebbene una sola volta, la danza degli specchi, il loro rituale di corteggiamento. Evidentemente per loro la stagione non è ancora giusta, infatti i loro richiami non si sono mai sentiti.

Ciò che si è sentito benissimo, anche se solo per qualche attimo, ripetuto poi a distanza di una mezzoretta, è il grugnito del porciglione. E grugnito è davvero il termine esatto poiché sembra il verso di un maiale.
C'è voluta, pazienza... tanta... attesa... troppa, dopo aver sentito per la prima volta il suo richiamo, cercandolo tra le canne, sull'altra sponda del lago. Stavo per andare via quando ha cantato di nuovo e mi sono rimesso ad aspettare.
Questa volta la fortuna mi è stata complice e l'attesa non è stata vana: tra le ombre delle canne qualcosa ha cominciato a muoversi in prossimità della riva e finalmente è stato possibile immortalare il lungo becco del porciglione del Pudro: esiste!!!!
Intendiamoci, non è che si sia proprio messo in posa per delle foto, ma è comunque meglio di niente!

Ma  quando pensi che sia finita, ecco che questo incredibile biotopo di presenta un'inaspettata sorpresa: su un riaffioramento lontano, dopo un avvicinamento rapido a bassa quota, atterra un Piro Piro culbianco. Più tardi, nel vederlo sparire, ne conto tre che si alzano in volo.





F I N E



P.s.: BUONA PASQUA!!!










Commenti

  1. Ciao, volevo farti i complimenti per questa carrellata di bellissime foto. A questo punto non mi resta di augurarti documentare tanti altri bei viaggi naturalistici.

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  2. Grazie, speriamo la situazione migliori e si possa estendere il raggio d'azione!

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