Lago Trasimeno: varie dai prati


Cominciamo subito con la sorpresa: le sponde del lago Trasimeno sono ricchissime di upupe al punto da trovarle a nutrirsi direttamente del prato del nostro villaggio turistico.
Certo, questo è stato possibile vista la bassa affluenza di persone poiché l'upupa rimane un animale molto sensibile al disturbo antropico.
Nel nostro villaggio si trovava una coppia di adulti ed una coppia di giovani usciti dal nido da poco.



I giovani si riconoscono dagli adulti per via del becco, più corto e dritto.
L'area di competenza della coppia è vasta e va dagli uliveti sottostanti al villaggio sino ai giardini delle case sovrastanti dove, complice l'assenza dei proprietari e siepi molto alte, trovano la miglior difesa.
Si allontanano sempre per passaggi successivi, prima guadagnano altezza puntando agli alberi, poi sicurezza puntando al fogliame, infine si dirigono verso la zona di nidificazione.



Se le upupe si contano sulle dita di una mano, per gli storni il conto è semplicemente impossibile.
Si muovono in stormi numerosissimi e il semplice movimento delle loro ali manda in confusione la vista e non solo quella dei predatori, anche la nostra!


All'oasi naturalistica la valle, posto incantevole, ben strutturato e ben mantenuto, abbiamo incontrato uno stormo di storni giovani in nutrizione sulla spiaggia visibile dal capanno 4.
E' stato inaspettato vedere così tanti esemplari giovani senza adulti nei dintorni, probabilmente quella è una zona di nidificazione e dormitorio per gli adulti che poi vanno altrove in cerca di cibo.


Perché in effetti gli adulti sono altrove, un po' ovunque lungo la costa ovest del lago, da monte sul lago a San Feliciano dove avevamo la nostra base.



Quando non sono intenti a nutrirsi nei prati circostanti, il loro posatoio naturale è un albero ormai secco su cui si sistemano come gli addobbi su un albero di natale: in maniera causale e confusa!

Non tutti i giovani sono sulla spiaggia dell'oasi: ecco qui un esemplare giovane assieme ad un adulto nascosti tra le foglie.


Gli alberi ormai secchi attorno al villaggio sono una manna per la fotografia: offrono degli ottimi punti di appoggio per l'avifauna senza però offrire loro protezione: ecco allora la miglior foto mai fatta ad un picchio verde in tutta la mia collezione!




Sull'isola maggiore pascolano indisturbati i fagiani comuni, animali da allevamento, schivi ma non troppo.
Per loro natura prediligono il sottobosco tra rami, arbusti, foglie secche ed altri residui vegetali a "sporcare" la foto, come nel caso dell'esemplare femmina sottostante, ma quando devono attraversare uno degli innumerevoli sentieri che tagliano l'isola, non si fanno problemi: il maschio qui di fianco è passato così vicino che da un certo punto in poi non ho potuto fotografarlo, usciva dall'inquadratura!



Ben presente in zona anche il colombaccio, lo si sente tubare e lo si vede in volo attraversare gli spazi tra una zona alberata e l'altra.
Rimane particolarmente schivo e la foto migliore è senza dubbio quella fatta all'oasi naturalistica la valle, ancora una volta dal capanno numero 4, così come stessa origina ha la foto del giovane esemplare di ballerina bianca qui sotto.


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