Maso Grillo e Pudro

cucu, cucu, l'aprile non c'è più??
Aprile sta finendo ma le fotografie sono di inizio mese, il cuculo è arrivato davvero in anticipo e canta sulle cime degli alberi di tutta la conca.
Canta, a volte anche insistentemente, ma rimane schivo, non si avvicina, controlla tutto dai rami più alti, alcuni dei quali, a volte, sono per fortuna ancora spogli.
Anche le foglie infatti hanno fato comparsa molto presto quest'anno coprendo velocemente la visuale di chi cerca di cogliere i momenti più interessanti della natura.


Proprio per via del fogliame già esteso la "caccia" al torcicollo quest'anno si è rivelata assolutamente infruttuosa: anche lui è arrivato cantando, posizionandosi nel boschetto che costeggia la strada che sale verso i campi alti sopra al Pudro.
Lo stesso indentico posto dell'anno scorso ma questa volta tiene la posizione,  non esce verso gli alberi più radi del prato antistante se non di rado e, quando lo fa, si tiene sui rami più alti. Peccato.

La collina ormai è diventata terreno di coltivazione intensiva di vite e, quest'anno, anche il bosco lungo la stradina che dall'alto riporta verso il perginese è stato pesantemente intaccato da operazioni di disboscamento.
Così si è ridotto l'areale anche del regolo, parente stretto del fiorrancino visto alla Rupe di Mezzocorona.
Piccolo e veloce sparisce in fretta tra gli aghi dei sempreverdi, suo rifugio prediletto.




La cincia mora, una delle cince dei campi coltivati, controlla dall'alto i lavori sul fianco della collina, dove un tempo c'era boscaglia incolta.
E mentre si susseguono i canti tra i rami degli alberi, nel cielo sgombro si muovono i nibbi bruni, lanciando il loro richiamo, vagamente simile al nitrito di un cavallo.

Tra questi un esemplare sembra intento nella pianificazione del nido: trasporta attivamente dei rametti per dedicarsi all'attività di costruttore, anche se dove li porti non l'ho capito, probabilmente negli alberi all'interno di maso Grillo, dove da qualche anno una coppia nidifica.


Interesante notare come il piumaggio della testa vari dallo stesso marrone del resto del piumaggio, come nell'esemplare intento a trasportare i rami per intrecciare il nido.
Al grigio chiaro, in netto contrasto con il resto del corpo.
In questa livrea la testa fa quasi pensare ad un falco pescatore o a un nibbio reale.

Stando in alto, in prossimità del rudere della villetta, al limitare dei vigneti, è possibile che il nibbio bruno passi davvero moooolto vicino!


Una nuova entrata nel tacquino degli avvistamenti al colle: un esemplare di ciuffolotto. Noto per la prima volta in tanti anni la sua presenza, una presenza peraltro parecchio silenziosa e ben nascosta dalla vegetazione.
Così, tra altezza dell'albero da lui scelto e copertura verde non si va oltre una fotografia segnaletica per dimostrare che lui c'è!
Ormai convinto che, causa fogliame, il posto non abbia più altro da offrirmi per delle buone fotografie, seguendo l'airone cenerino arrivato in volo altissimo sopra la valletta, scendo anch'io per andare a controllare che succede sulle coste del lago Pudro.

Qui trovo il solito svasso maggiore, impegnato nella toilettatura delle sue piume. Se ne naviga tranquillo sull'acqua del lago, stranamente poco disturbata dalle chiassose oche che da qualche anno le infestano.

Forse proprio per la ridotta presenz di oche rispetto al solito, si fa coraggio e si mostra un gruppetto di morette. La presenza di entrambi i sessi in una stagione in cui i migratori sono già partiti per il fresco nord fa pensare ad una possibile nidificazione nel lago Pudro anche quest'anno, dopo che già in passato avevo segnalato una nidiata. Staremo a vedere se l'evento si ripeterà.




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