cormorano day al lago di Caldonazzo

Con la presenza di migratori ridotta ai minimi termini da quando frequento il lago d'inverno, non resta che documentare la cosa più interessante: l'elevato numero di cormorani già segnalato in precedenza.
Ma andiamo con ordine, in primis vediamo di documentare i soliti acquatici che passano l'inverno assieme alle morette.




Tra questi abitudinari del lago troviamo i germani reali, qui una femmina che si allontana lentamente dal canneto al passaggio delle persone sulla camminata tra faro e ca rossa.

Stessa sorte tocca ad una folaga


Passando ai passeriformi, poco lontano da dove si è staccata la folaga wcco una femmina di merlo impegnata a saziarsi di bache nere.

 
Lo scricciolo risponde quasi sempre se lo chiami, piccolo e veloce nei movimenti preferisce nascondersi alla base delle piante piuttosto che uscire allos coperto sui rami degli alberi. La sua voce acuta e squillante  è facilmente riconoscibile


Sugli alberelli spogli attorno al ponte pedonale alle sorgenti del Brenta si stava nutrendo invece una coppia di lucherini talmente affamati da essere del tutto disinteressati alla mia presenza, permettendomi di avvicinarmi non poco.
Alla fine del giro, alla Darsena di San Cristoforo, un pettirosso e una femmina di fringuello attirano la mia attenzione.


E' proprio dai canneti di San Cristoforo, lungo la statale della Valsugana che si ha la visione più completa e impressionante dei numeri che i cormorani hanno raggiunto nella zona: con il tele si può solo allontanarsi per cercare di darne un assaggio.


Avvicinandosi non si può far altro che documentare il dettaglio.


Davanti alla Ca Rossa mi capita invece di documentare la colazione andata a buon fine di questo cormorano che dopo diversi tentativi finalmente riaffiora con una preda degna di questo nome.

Insomma, come detto in precedenza, sembra proprio che il cormorano debba diventare di diritto il simbolo del biotopo del canneto di San Cristoforo.

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