Stelvio

 La vista panoramica sulla valle dallo Stelvio mette in evidenza quanta poca neve sia rimasta anche a 2800 metri.  





Nonostnte questo, grazie al terreno sedimentoso lasciato dal ritiro dei ghiacci, la pernice in abito quasi completamente bianco riesce ancora a mimetizzarsi bene, soprattutto quando la luce non le colpisce direttamente.

Queste distese di ghiaia d'alta quota sono il terreno di caccia prediletto dai gracchi alpini che girano in grandi storimi attorno alle attività umane, trasformatisi anche loro in interessati spazzini dei nostri avanzi, quando non sono nutriti indirettamente da chi porta cibo sperando di imbattersi in un gipeto.



Invece il gipeto questa volta ha pensato bene di fasi vedere solamente da lontano con dei passaggi in quota sopra lo Stelvio, lasciando così tutto il cibo ai più piccoli e temerari concorrenti.


Tra questi concorrenti non tutti sono piumati: attratto da un pasto facile anche l'ermellino si è fatto avanti, scatenando l'entusiasmo eccessivo dei fotografi presenti tant'è che, il simpatico animaletto, ha pensato bene di scappare a gambe levate, lascindo di se solo il furtivo ricordo di un fantasmino tra le pietre.



Rispetto al gracchio alpino, il corvide più grande, il corvo imperiale, si è mostrato gaurdingo quasi quanto il gipeto, offrendo pochi passaggi lontani e guardandosi bene dal farsi ingolosire dall'improvvisato carnaio che qualcuno ha provato a creare.

Per questo tentativo di impasturamento e per la mancanza di prudenza da parte di un gruppo di escursionisti improvvisati, la giornata ha visto l'infruttuoso intervento per ben due volte delle forze dell'ordine. La cultura del rispetto della natura è ancora di la da venire!

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