Tsavo est -parte 1
Tsavo est è il più importante parco naturale del Kenya, assieme a Tsavo ovest occupa un territorio che per superficie è pari alla Toscana.
Non tutto il territorio tuttavia è accessibile ai visitatori, anzi, oltre due terzi sono a protezione integrale, accessibili solo a studiosi e forse di conservazione della natura.
Nonostante questo direi che lo spazio a disposizione è più che sufficiente per un safari autentico, che sia una ricerca della fauna e non un viaggio all'interno di uno zoo come sono diventati altri parchi più orientati al turismo e che hanno la conservazione della fauna come obiettivo secondario.
Ecco allora subito l'incontro con gli impala, un bel branco che si muove nella savana che a distanza di meno di 15 giorni dal periodo delle piogge è già virata verso un tenue giallo paglia.
Sugli alberi rinsecchiti (più di quanti si potrebbe immaginare) questa ghiandaia marina caporossiccio osserva con calma le distese infinite di terra rossa che stanno ai suoi piedi, Il suo colore la rende particolarmente mimetica se vista dall'alto o poggiata a terra.
L'elefante africano è il mammifero terrestre più grande del pianeta, aggressivo quel tanto che basta per difendere la sua prole e la sua posizione dominante si fa vedere in gruppi abbastanza numerosi, specie dove vi sono pozze d'acqua. Riesce a percepire il passaggio dell'acqua anche a cinque metri di profondità e per questo è particolarmente dannoso per gli acquedotti che scava sino a portare alla superficie e quindi rompere creando laghi artificiali.
Sovente agli elefanti si accompagnano le zebre, grandi come un cavallo rendono bene l'idea di quanto sia fuori scale l'elefante.
Agli elefanti le pozze d'acqua non servono solo per bere: con la proboscide, usata come idropompa, lavano e bagnano tutto il corpo che poi cospargono di terra rossa, ottimo insetticida e deterrente contro le punture di insetto.
Non tutti gli elefanti stanno in branco, capita sovente di sorgerne di isolati, spesso hanno dimensioni persino maggiori di quelli in branco e in genere, una volta usciti da un branco, restano soli per il resto della loro vita.
Un'antilope dall'aspetto assai particolare è l'alcefalo, detto così per via della sua testa simile a quella di un alce: è un'antilope di grosse dimensioni, sebbene non paragonabili a quelle di un alce, anche le corna sono ben più piccole.
Altra antilope, ma dallato opposto delle dimensioni; il dik dik, simpatico nel nome e nelle forme aggraziate, ha le dimensioni che stanno a metà tra una lepre e un capriolo.
Si incontra con una discreta frequenza nei parchi del Kenya centrale e sempre solitario.
Una foto delle strade di visita rende bene l'idea dello spessore dello strato di terra rossa che ricopre le rocce grigie che stanno appena sotto ma che si vedono solo in prossimità di lavori di creazione di nuove strade operati dall'uomo.
Questa terra rossa è molto fine e si alza spesso in presenza del movimento dei fuoristrada o dei grossi erbivori dai quali, come detto sopra, è apprezzata come protezione anti insetto.
il manto di queste zebre risulta così presentare vene rossicce laddove invece dovrebbe essere perfettamente bianco.
Le strisce delle zebre sono come le impronte digitali: uniche e specifiche per ogni singolo esemplare.
Il re della foresta, titolo mai meno azzeccato e che comunque persiste nonostante i tentativi di correzione perché... non vive nella foresta ma nella savana... e anche della savana non è il re, è il carnivoro più forte ma teme la presenza degli elefanti al punto da spostarsi e lasciare campo libero a loro piuttosto che accendere una discussione pericolosa.
Nello Tsavo non è così facile da localizzare come capita invece in altri parchi e l'erba alta lo aiuta a sparire facilmente dai tentativi di osservazione.
La ghiandaia marina petto lilla è un'altra specie di ghiandaia che, come si vede dalla fotografia, è più dedita alla caccia che non al raccolto!
Molto più facile adocchiare le gazzelle, le loro corna svettano sopra il manto di erbe secche. Assai simile l'impala, con le sue corna ricurve, si alterna alle altre gazzelle.
Questo simpatico ungulato prende il nome di antilope giraffa e non credo sia necessario spiegare il perché!
Anche se, diciamolo, la giraffa è tutta un'altra cosa e di sicuro non riesce a nascondersi sotto un albero, semmai è l'albero che spesso resta sotto di lei: con i suoi 6 metri di altezza detiene la corona indiscussa di mammifero più alto del pianeta.
Il buceretto becccorosso è un simpatico uccello di dimensioni medie non particolarmente timido e assai facile da incontrare con una buona diffusione un po' in tutti i parchi.
Commenti
Posta un commento