Fjallsárlón e Ice Lagoon


Il più grande spettacolo offerto dall'Islanda? probabilmente sì, qui, dove i ghiacciai eterni (si spera) raggiungono i laghi costieri e si genera l'effetto dei mini iceberg, frammenti di ghiaccio più o meno estesi che, staccandosi dal ghiacciaio, seguono la corrente dell'estuario del lago e si lasciano trasportare sino al mare. Questo effetto lo si vede nascere a Fjallsárlón, mentre per vedere come prosegue bisogna spostarsi ancora un po' più ad est.
Proprio qui, infatti, nella ice lagoon, possiamo seguire il viaggio degli iceberg sino al mare. Nella parte interna della laguna troviamo iceberg molto più grandi rispetto a quelli visti precedentemente formarsi nel lago e i colori, a dispetto del grigiore del cielo e della pioggerellina insistente, sono davvero incredibili. 
I più fortunati potranno ammirarlo con il sole, e allora lo spettacolo sarà assicurato perché vi assicuro che anche con le condizioni meteo avverse il posto è di una bellezza da togliere il respiro.

Questi iceberg fungono da zattera per una miriade di gabbiani e sterne codalunga. Questo è l'unico posto dove abbiamo visto una moltitudine di gabbiani comuni, altrove ci siamo imbattutti in gabbiani molto più specifici, come il mugnaiaccio, o in fulmari, il cui aspetto generale inganna al primo sguardo.
Sono le bolle d'aria rimaste imprigionate dentro il ghiaccio a dare il colore così blu/azzurro ad alcune parti dei blocchi di ghiaccio. 
Il cammino di questi ghiaccioli non finisce nella ice lagoon, attraverso uno stretto canale infatti arriva sino al mare aperto. Qui però si scontra inevitabilmente con la forza delle onde alimentate dai venti sempre presenti e così prima si rompono in pezzi più piccoli e poi si sciolgono... oppure vengono spinti sino a riva, sulla sabbia nera, creando la spiaggia di diamanti.
Descritto il paesaggio, torniamo nella blu lagoon per descrivere alcuni dei suoi abitanti.
Lungo le coste si trovano diversi nuclei famigliari di edredoni, l'anatra d'acqua salmastra più diffusa in Islanda.
Anche qui i pulcini hanno già abbandonato il nido e vagano per le acque della laguna assieme ai genitori. Qui almeno non si vedono corvi imperiali per cui possono stare più tranquilli!
In aria invece insistono gli schiamazzi di gabbiani comuni e sterne codalunga, impegnati a pescare e a cercare di rubare il pasto a chi è riuscito a recuperarlo nelle acque gelide. Le acque sono evidentemetne tanto ricche di pesce quanto fastidiosamente fredde anche er loro dato che sia i gabbiani che le sterne preferiscono cercare di rubare il pescato piuttosto che pescarlo da se.
A differenza dei gabbiani, dal volo più lineare, le sterne codalunga eseguono spesso lo spirito santo (volo in hoovering) per localizzare con precisione la preda su cui poi lasciarsi cadere. Nell'eseguire questa manovra mostrano la leggiadra trasparenza delle loro piume caudali, risultando quasi angelici, a dispetto del loro carattere che è invece molto combattivo (pure troppo!).

Ma queste gelide acque sono il regno di un altro animale, un mammifero a sangue caldo che combatte il freddo a suon di strati di grasso.
Nel grigiore del cielo riflesso come uno specchio dalle acque della lagona si intravedono le loro testoline e, dalla foto, ci si rende conto di quante siano: sono le foche che giocano tra loro, nuotano e cacciano nella laguna.


E non si fanno problemi ad avvicinarsi alla riva un po' di più, mostrando il loro buffo musetto caratterizzato dagli enormi occhi dolci e le narici che si allargano per respirare per poi chiudersi ermeticamente per consentire loro di immergersi senza problemi.



Come si può vedere qua sopra, a volte i loro giochi si fanno un po' troppo violenti: qui un esemplare rifila un doloroso morso al suo compagno di giochi!

Lasciare questo luogo  fantastico è davvero difficile, bisogna fare un notevole sforzo di volontà! 
Eppure il viaggio continua lungo la A1 e noi ora giriamo verso nord, laciando alle nostre spalle il più grande ghiacciaio dell'isola che abbiamo costeggiato.
Altri incontri ci attendono, mentre le immancabili beccacce di mare fanno capolino qua e la sui prati appena sopra alle acque dei fiordi.




 

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