Tungurif, Breiðavík Beach, Látrabjarg e Rauðisandur

Le strade che vanno verso i fiordi nord occidentali dell'Islanda son le peggiori dell'isola: pendenze che oscillando tranquillamente tra l'8 e il 15 % su fondo sterrato o in ghiaia battuta (il secondo è peggio, sembra ti stiano cartavetrando il fondo del mezzo).
I saliscendi sono inoltre a volte esposti e il guardrail è un'opzione che non viene mai presa in considerazione se non in un breve tratto (neppure dei peggiori!).

Queste strade cominciano a lasciare il segno sul nostro mitico mezzo: il livello dello sporco ha ormai superato i vetri laterali e si avvia veloce verso il tetto!

Dopo le scorribande nei territori del nord, dove o abbiamo la lava nera esposta, o abbiamo prati verdi, qui rincontriamo il lupino americano a tinteggiare di viola i pendii sino al mare.


Questa è ancora una delle strade di avvicinamento: si sale e si scende sui promontori che dividono un fiordo dall'altro.
Quando si arriva all'incrocio tra la 62 e la 612, la nostra direzione indica 612, ma è bene proseguire sulla 62 sino a Patreksfjörður, l'ultimo distributore disponibile in zona, sulla 612 non ci sono stazioni di servizio! Ecco il paese visto dalla 612, è il capoluogo della regione e conta poco più di 600 abitanti!

Proseguendo lungo la 612 si incontra prima il relitto di una nave, poi una spiaggia color giallo zafferano, quindi la spiaggia di Tungurif, un misto di sabbia finissima ghiaia lavica.
Sembra strano ma questa zona di fiordi è anche la zona delle spiagge!

La strada costeggia questa spiaggia che come un cuneo si infila tra gli altopiani di basalto per poi salirvici sopra, continuando verso l'interno.
Da qui, l'immagine della piana sottostante, cambia completamente, la spiaggia quasi non si vede e dominano la scena l'acqua e l'erba.
 
Dopo un tragitto non lunghissimo in termini di chilometri, ma lento viste le condizioni della strada, arriviamo alla spiaggia di Breidavik, una lunghissima e larghissima spiaggia di sabbia finissima, proveniente forse dai caraibi e portata sin qui dalla corrente del golfo. L'acqua è infatti quasi piacevole, non è così faticoso immergerci i piedi. il posto è fantastico ma, come tutte le spiagge d'Islanda, non è turisticamente sfruttato, anche a causa del pericolo di onde anomale che rende vietata ovunque la balneazione.


La spiaggia successiva è la spiaggia bianca, di cui si può vedere ben poco essendo tutta delimitata e protetta ed impossibile da avvicinare. Le inquadrature possibili non le rendono giustizia quindi è meglio vedersela dal vivo. Subito alle spalle di questa stretta spiaggia si trovano prati verdi attraversati da torrenti dall'acqua cristallina.
La starda finisce infine a Látrabjarg, dove parte il camminamento sopra le scogliere di Tetravik.


Queste scogliere sono il regno delle urie che se ne stanno ammassate in gruppi numerosissimi all'interno dei quali si possono scorgere anche le urie dalle redini, riconoscibili per il 6 bianco posto in orizzontale che contorna l'occhio, le redini, appunto!
Nella foto se ne scorgono almeno due, una nell'angolo in basso a sinistra che guarda verso il basso ed una poco sopra e più al centro, che guarda verso sinistra.

I gruppi meno numerosi, invece, sono composti da urie di Brünnich, caratterizzate da un becco meno sottile evidenziato da una fascia bianca.




Anche qui, nel regno delle urie, possiamo ammirare qualche esemplare del cospecie pulcinella di mare.
Qui sono più isolati, quasi solitari, persi nella miriade di urie e qualche gabbiano che, spicca, bianco, tra rocce e uccelli neri.
L'ultima meta della penisola è la spiagga rosa. Ora, io il rosa non lo vedo ma è comunque la spiaggia più bella della zona. Il punto di partenza per visitarla è il campeggio di Melanes, da cui si accede al lembo di spiaggia che, con la bassa marea, va a delimitare la laguna.
L'acqua che resta intrappolata al di qua della spiaggia è bassissima e fa da specchio al cielo, quando è limpido!
la spiaggia al mattino si presenta come denna foto a destra...
Alla sera, invece, in controluce ci da l'occasione per immortslare un bel tramonto.



Ma il meglio di se lo da forse vista dall'alto, nella sua estensione che, quando vi si è immersi, non si percepisce completamente.
E non serve nemmeno allontanarsi troppo per vederla dall'alto: la strada da e per la spiaggia è unica e sale con una pendenza del 10% lungo il fianco del promontorio, sempre esposta!
Per fortuna c'è poco traffico e sia l'andata che il ritorno si conclude senza intoppi o necessità di manovra: nonostante i pochi tornanti siano abbastanza stratti, il motorhome li affronta in scioltezza.

Con un po' di attenzione, nella laguna, dove l'acqua è più bassa, si può scorgere un corriere grosso.



Mentre ci vuole molta più fortuna per scorgere una foca. Si dice che con la bassa marea vengano a crogiolarsi al sole, uscendo dall'acqua per portarsi sulla spiaggia. Purtroppo non abbiamo avuto occasione di ammirare un tale spettacolo.

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