Vik

Cascate? sì, tante, impossibile ricordare tutti i nomi e qui nel sud est dell'isola, si assomigliano un po' tutte, cadendo dagli altopiani coperti dai ghiacciai direttamente verso le pianure al livello del mare. Questa però è particolare: vista la conformazione della roccia sovrastante, dietro la cascata c'è un sentiero che permette di farle il giro completo.
Ovviamente anche qui, alla Seljalandsfoss, il posteggio è a pagamento... cara la mia Islanda!
Se guardando verso l'entroterra si ha la roccia che scende in verticale, girandole le spalle e guardando versoil mare si ha una pianura, una distesa di verde, una delle poche con fiori diversi dal lupino americano!




E' qui, tra prati e rocce, che facciamo il nostro primo incontro con un altro dei limicoli diffusissimi in questi territori: la beccaccia di mare!
La ritroveremo in molti altri luoghi durante il nostro viaggio, qui era in canto, alla ricerca di un partner e per questo, particolarmente distratta, si è lasciata avvicinare parecchio senza dare segni di insofferenza.







... e quando il sole da il meglio di se, non serve nemmeno fermarsi, basta affacciarsi dal finestrino per godere di paesaggi naturali mozzafiato.



Qui le giornate non finiscono mai, arriviamo alla spiaggia nera di Vick che sono oramai le 10 di sera! Da questa spiaggia si possono ammirare i faraglioni, ma lo spettacolo vero è sull'altro lato del dosso basaltico che si intravede nel lato destro della foto, così torniamo indietro e prendiamo per la spiaggia di  Reynisfjara, un altra spiaggia nera di lava. Ora il dosso basaltico è alla nostra sinistra e ai suoi piedi possiamo ammirare il famoso organo, con le sue colonne a base esagonale. La struttura, pur nella sua imponenza, è più piccola di come la immaginavo! 




Manca poco a mezzanotte e tutto va bene, la luce c'è, il posto è fantastico, tutto è pronto per il nostro primo incontro con il pulcinella di mare!
Siamo lì a guardare le colonne di basalto, guardiamo in alto, seguendo il volo dei "gabbiani" e lì, dove la roccia lavica si interrompe e lascia il posto ad una copertura verde, eccoli, i teneri Puffin fanno capolino!
Da qui, più in lontananza, laggiù, all'orizzonte, verso sudovest, si intravede Dyrhólaey, il ponte di roccia sul mare.


Prima ho messo il termine "gabbiani" tra virgolette per un motivo: sebbene nella luce crepuscolare sembrassero tali... non lo sono. Ben visibile nella foto qui accanto, sebbene i colori siano quelli dei gabbiani, questo è un fulmaro.
Nel costone di roccia che sovrasta il campeggio di Vik questi uccelli pelasgici hanno fatto i loro nidi



Questo invece è un mugnaiaccio, della famiglia dei gabbiani, il tratto che lo distingue nettamente dagli altri gabbiani reali è il colore delle zampe: è l'unico a non averle gialle   ma di un rosa pallido. Il candore del suo capo spicca sulla spiaggia nera di Vik.



Sui lampioni lungo le strade del posteggio, invece, controlla il mondo dall'alto un chiurlo minore e, per essere minore, vi assicuro che è bello grosso. Protetto dall'altezza del lampione se n'è rimasto lì, a farsi ammirare, in tutta tranquillità per un bel po'.








Subito prima dell'immancabile campo da golf (due cose sono presenti quasi ovunque in Islanda: le piscine con la vasca termale, rigorosamente all'aperto, e i campi da golf), laddove l'era è lasciata un po' più alta, ecco un piccolo di beccaccia di mare che sgambetta allegramente in piena autonomia.
Poco più lontano uno dei genitori svolazza in giro, aiutato a tenere la situazione sotto controllo dagli allarmi delle aggressivissime sterne codalunga (ne riparleremo!).



Appena più in alto, sopra al costone che delimita uno dei lati del campeggio, si trova la chiesa di Vik, tipico esempio di architettura liturgica Islandese del XX secolo! 




 

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