Reykjavík



In una immagine sola, i due simboli della città di Reykjavik: la via arcobaleno e la chiesa Hallgrímskirkja sulla collina Skolavorduholt, interpretazione neomoderna (è stata completata nel 1983!) di chiesa protestante. Queste chiese sono caratterizzate dall'avere il camapnile integrato nella struttura e posto a sormontare l'ingresso principale dell'edificio.
La via arcobaleno, detta così per l'evidente colorazione del manto stradale, interseca a V molto stretta l'altra via pedonale che rappresenta il cuore turistico della città vecchia.
L'edificio più rappresentativo della città moderna è invece il teatro Harpa, spettacolare struttura coperta interalmente in elementi eseganonali in vetro. La scelta di qjesta particolare struttura può essere letta in due maniere: da un lato sicuramente permete dei naturali giochi di luce, dall'altro richiama le strutture delle colonne basaltiche.


Di fronte all'Harpa si trova la statua del violloncellista, a ricordare la destinazione prettamente artistica della struttura, all'interno della quale si trovano comunque diversi esercizi commerciali oltre ad un ristorante ed un bar.
I colori degli edifici sono sgargianti, quando illuminati da un raggio di sole, mercie oltremodo rara sull'isola che è perennemente in balia del vento e delle nubi, con un meteo oltremodo variabile.

Qua e la qualche tetto in erba ricorda a tutti le antiche origini Norvegesi del popolo Islandese che, infatti, ama definirsi "vichingo", con evidenti richiami alla tradizione norrenica.
Sulla spiaggia cittadina facciamo il primo incontro con l'anatra d'acqua salata più diffusa in Islanda: l'edredone, fonte primaria di piume per i piumini dell'isola.
Si muove in gruppi abbastanza numerosi, alimentati già dai pulcini nati quest'anno.
Questi pulcini attirano l'attenzione dei predatori locali e, come si può notare nelle due fotografie successive, a poco valgono gli sforzi della madre di fronte ad un predatore astuto come il corvo imperiale. La posizione della madre è favorevole, a completa copertrua del piccolo, ma una sua mossa azzardata nei confronti del predatore la fa sbilanciare ed andare oltre lo stesso, lasciando il corvo tra lei ed il piccolo: giovo facile a questo punto afferrare il pulcino per il collo e portarlo rapidamente via.
A nulla varanno, ovviamente, i tentativi di chiamare il piccolo effettuati dalla edredone a più riprese nei minuti successivi, uscendo e rientrando dall'acqua... ormai la natura ha fatto il suo corso.




Nelle due fotografie successive possiamo ammirare l'evidente dimorfismo sessuale degli edredoni, tipico della quasi totalità degli anatidi.


In Islanda il merlo c'è, ma è molto meno diffuso che da noi, il suo posto è preso dal tordo sassello, presente ovunque, sia in città che nelle zone non antropicizzate.


Il lago cittadino, che si estende ai piedi del municipio, raccoglie un primo assaggio dell'avifauna locale, cominciando dal cigno selvatico, per continuare con due tipi di moretta: quella grigia, caratterizzate dalle ali visibilmente grigie quando chiude, e quella normale, caratterizzata dal codino.

 

Ma torniamo alla città: poco distante dalla struttura moderna del municipio si trova invece l'hotel centrale, con un aspetto molto classico, tipico anche delle case costeggiano la zona pedonale della città vecchia.

 




Nella piazza antistante alla chiesa si trova una imponente statua dedicata ad un vichingo 

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