04 - Nagoya
Nagoya
Con un viaggio a ritroso, da Toba ci riportiamo a Nagoya. La città, quartier generale della Toyota, è moderna e non fa nulla per nasconderlo. é attraversata da un viale larghissimo al cui interno si dipana un enorme parco cittadino.
Di fianco una delle prime curiosità incontrate, subito fuori dalla stazione: il posteggio automatico delle biciclette: posizionata la bicicletta sullo scivolo davanti alla porticina e inseriti i comandi e le istruzioni necessarie, la porticina si apre e la biciletta viene stivata in sicurezza in maniera completamente automatizzata.
Di fianco una delle prime curiosità incontrate, subito fuori dalla stazione: il posteggio automatico delle biciclette: posizionata la bicicletta sullo scivolo davanti alla porticina e inseriti i comandi e le istruzioni necessarie, la porticina si apre e la biciletta viene stivata in sicurezza in maniera completamente automatizzata.
Come le altre città giapponesi anche qui troviamo una via coperta completamente dedicata agli acquisti.
Ai lati di questa via, decorata da bandiere dal rosso intenso, si snodano diverse viuzze e l'ennesimo tempio di microscopiche dimensioni, completamente affogato tra i palazzi residenziali.
Ai lati di questa via, decorata da bandiere dal rosso intenso, si snodano diverse viuzze e l'ennesimo tempio di microscopiche dimensioni, completamente affogato tra i palazzi residenziali.
Il palazzo più importante della città è indubbiamente il castello, ovviamente ricostruito sulle sue ceneri dopo i pesanti bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale.
La struttura è ancora un cantiere, tant'è vero che non è possibile accedere al corpo centrale del castello.
In cambio è possibile visitare un piccolo museo collocato tra la prima e la seconda cinta muraria in cui, assieme a pezzi ricostruiti, si possono ammirare alcuni pezzi originali recuperati tre le ceneri come le due porte scorrevoli decorate con l'immagine di un carro in prospettiva.
Il pezzo sovrastante invece permette di ammirare da vicino come siano realizzati i "mostri carpa" che decorano il colmo dei tetti e che sono visibili anche qui, sui tetti di castello e torri, colorati con un accattivante effetto oro.
Fuori, nel piazzale, un simpatico figurante in costume da samurai invitava (probabilmente) i visitatori a posare con lui.
Interessante notare come l'entrata del castello e delle torri sia nella parte in muratura sottostante alla struttura.
Nell'immenso piazzale che si apre ai piedi del castello trova posto la ricostruzione post bellica del palazzo del castello (Honmaru Goten), completamente visitabile, scalzi.
All'interno si trovano le varie sale con gli arredi ricostruiti secondo le fotografie scattate nel 1930.
Al palazzo si accede attraverso una monumentare porta di ingresso, che porta dopo un breve corridoio alle stanze degli ospiti, decorate con ritratti di tigri, per far sentire subito a proprio agio i rappresentati degli shogunati vicini!
Interessante la decorazione di una delle porte che chiudono il corridoio che circonda tutte le stanze: è tridimensionale, in sporgenza.
Lasciandosi alle spalle le splendide torri del castello di Nagoya (il più bello tra quelli che abbiamo visto) con le sue imponenti mura e le sale da tè, ci si tuffa nella città più moderna.
La strada che si vede porta direttamente alla grande arteria principale, al centro della quale si trova un godzilla furioso intento ad uscire dalle acque di una superficie effettivamente umida atta ad abbassare la temperatura della calura estiva.
Nelle stesse acque inoltre si riflette la torre della televisione che di notte di tinge di diversi colori.
La torre della TV e lo stile con cui è costruita è abbastanza ripetitivo nelle diverse città.
Nelle stesse acque inoltre si riflette la torre della televisione che di notte di tinge di diversi colori.
La torre della TV e lo stile con cui è costruita è abbastanza ripetitivo nelle diverse città.
Anche sulla sommità del disco volante denominato Oasis 21, che altro non è se non una delle stazione delle corriere di Nagoya, ci sono delle superfici coperte da un sottile strato d'acqua.
Queste superfici sono semitrasparenti così, tra le luci riflesse della torre e quelle rifratte dell'impianto multicolore sottostante, i giochi di colore sono garantiti.
Commenti
Posta un commento