viaggio in Giappone, diario di viaggio

 


Ecco un altro di quei viaggi in cui sei in movimento da quando parti a quando arrivi, lascinado perdere il tempo del volo necessario per arriovare praticamente dall'altra parte del mondo.

Un viaggio antropologico, lo definirei, dove la parola dìordine che regna sovrana è "rispetto"

Il Giapone metropolitano è il paese del rispetto, e non potrebbe essere altrimenti, una città come Tokyo, che fa 33 milioni di abitanti, mezza Italia confinata in una città, non potrebeb essere gestibile se non con il rispetto reciproco e il collettivo rispetto delle regole.
Così p normale ringraziare ed essere rignraziati, essere salutati con un inchino e salòutare con un inchino ogni volta che si entra o si esce da un locale, che sia un negozio, un albergo o un ristorante. E' normale che se ti vedono in difficoltà ed un po' perso, ti si avvicinino per offrire il loro aiuto, è normale che provino e si sforzino di parlare in inglese, anzi, ben felici di fare esercizio con il turista.
E' normale che si rispettino i mezzi, non si sporchino e non si coprano di graffiti, anzi, si tengano puliti.
E' normale che gli animali vengano rispettati, specie nei luoghi sacri, dove il cervo nipponico si muove assieme alla gente e con la gente.
E' normale che le code vengano rispettate, che nessuno si faccia "tenere il posto", che se la coda da disturbo ad altre entrare, questa si interrompa, lasci libro il passaggio e riprenda dopo.
E' normale
Purtroppo solo per loro.
Le zone rurali le abbiamo viste solamente dal treno, quindi molto velocemente, e non potrebbe essere altrimenti visto che il JRP (Japan Rail Pass) il pass per viaggiare sui treni della principale compagnia ferroviaria Giapponese, da diritto a viaggiare sugli shinkansen, tutti, tranne i più veloci (ossia, niente 450km/h, i si ferma a 315... verificati con GPS!) 
Eccolo uno di questi mostri: 16 carrozze, 400 metri di treno che sfreccia ad oltre 300 km/h.
Non sono tutti così, l'Ikary di solito ha solo 8 carrozze. Non è l'unico treno ad aver un nome diverso, ma attenzione: i nomi sono legati al tipo di servizio (più o meno vagoni, più o meno fermate) non al tipo di terno che è sempre questo.
Impressionanti le coperture in ceramica su elettrodotti, sia ferroviari che interni al treno come si può osservare sia sul pantografo di interconnessione alla linea, che sul cavo di alimentazione che intercorre tra due vagoni (i sistemi elettrici sono circondati da elementi grigi, li localizzate facilmente sul tetto del treno)
Ecco quindi un po' di immagini rurali, dove anche nell'orto di casa si coltiva normalmente il riso (come se noi avessimo nei nostri orti il frumento, insomma, non così scontata come cosa).

E il monte Fuji, il sacro monte Fuji, visto dalla fermata del treno alla stazione della città di... Fuji
(Viva le Fuji industries.. ma la Subaru non la fanno in questa città, a dispetto del nome)




Tutto qui????

nono aspetta, ora arriva il dettaglio!

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