05 - Nara

Nara

Nara è la città nata per essere la capitale del Giappone e che capitale non è mai diventata.

Questo destino, apparentemente negativo, le ha però consegnato una delle più vaste aree verdi metropolitane in cui troneggiano i grandi templi e Kōfuku e Tōdai, l'edificio ligneo più grande al mondo, con la grandiosa statua del Buddha seduto alta 14 metri.
La via che porta verso i templi è, manco a dirlo, costellata di negozi con paccottiglia per turisti anche, se non soprattutto, locali.

Appena fuori dal centro abitato sulla destra si apre un enorme slargo occupato da un laghetto e, sul lato opposto della strada, in posizione sopraelevata, il primo grande tempio della zona, il  Kōfuku-ji.

Il palazzo principale del tempio è in ricostruzione in questo momento: questi templi sono infatti interamente costruiti in legno e necessitano quindi di profondi interventi, si dice vengano ricostruiti ogni 20 anni! 

Davanti all'ingresso di questa "cappella" laterale ottagonale si trova una campana che tutti possono far suonare prima di lanciare le monetine dell'offertorio e recitare le proprie preghiere.


Ma proseguiamo il nostro cammino ed andiamo ad attraversare i verdi pascoli che ci portano verso il maestoso Tōdai-ji, il più gande, certo, ma forse anche il più bello, per location, struttura e perché visitato finalmente in una giornata di sole!

Ma se vi state chiedendo perché ho definito pascoli i prati del parco nazionale di Nara, allora guardate le prossime foto.
Il manto sembra simile a quello dei nostri daini ma questo è il sika, il cervo nipponico autoctono.
Vive qui, in simbiosi con gli esseri umani, e per simbiosi intendo che saluta gli umani facendo l'inchino e  se gli danno i biscotti appositi che vendono in diversi banchetti lungo la strada, l'inchino lo ripetono per ringraziare! Se ne stanno indisturbabili a godersi il fresco dell'ombra dei grandi alberi o, meglio ancora, quello che esce dai negozi climatizzati, si spostano gregge animale all'interno del gregge umano che si dirige verso il tempio, carcandone indisturbati i confini.
Ogni tanto un addetto esce dotato di ramazza a raccogliere gli escrementi che questi ungulati lasciano lungo le strade.


Varcata l'immensa porta monumentale che delimita il perimetro del tempio, dopo qualche passo questo è lo spettacolo che si para davanti agli occhi, un connubio di legno vivo e strutturale, un lago che ritorna il verde del foglia, l'azzurro del cielo, il bianco delle nubi e che fa da cornice ad un'opera dell'uomo perfettamente integrata nel posto dove si trova.
Il tempio vero e proprio è alti 54 metri, tutto in legno.
Appena prima della scala che porta alla stanza interna del tempio si trova l'incensiere, altra usanza presente in tutti i templi buddhisti: per accaparrarsi al fortuna è prassi passare di fianco all'incensiere e, con movimenti della mano, portare verso di se quanto più fumo d'incenso si riesce.

Ed ecco la maestosa statua bronzea del Buddha che saluta gentilmente e benedice con la mano.
Spostati sul retro dell'unica stanza che copre tutta la pianta del tempio, si trovano altre statue, in questo caso costruite interamente con il legno.





Questa è l'immagine, floreale e verdissima, che ci portiamo via della città di Nara, rimasta contornata da immensi spazi verdi grazie al fatto di non essere mai diventata la capitale che avrebbe dovuto diventare e di aver mantenuto così dimensioni nettamente più compatte rispetto alle città che la circondano.

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